Basterebbero poche parole per tracciare il fedele profilo professionale di Maria Giovanna Mamberto, l’operatrice ligure scomparsa pochi giorni fa a 81 anni: passione, lungimiranza, fiuto imprenditoriale. Savonese, Cavaliere del Lavoro e artefice dei successi dell’agenzia di viaggi e tour operator Mamberto, tra i brand-icona dell’incoming italiano, Mally, come veniva chiamata da tutti, è stato un riferimento anche per il giornalismo trade. Solo un anno e mezzo fa era morto in un drammatico incidente stradale il fratello Giorgio.
Mally mi rilasciò diverse interviste dalla fine degli anni Ottanta ad ora, dandomi sempre l’impressione di una donna coraggiosa, intraprendente, sicura di ciò che stava facendo per la sua azienda e per il turismo italiano. In una delle nostre chiacchierate, l’ultima ormai risale a diversi anni fa, mi disse esplicitamente: «C’è poca convinzione, tra i politici, delle potenzialità del turismo incoming e ancor meno fiducia sulle capacità di operatori-imprenditori, specialmente poi se sono donne. Lo sa che nel mondo dei viaggi ci sono tante donne manager capaci, molte di più di quel che si pensa nel nostro paese?».
E con lo stesso piglio rilanciava l’importanza dell’incoming italiano, che negli anni Ottanta e Novanta era sottovalutato dagli stessi tour operator. Questo era il cruccio, mi aveva ripetuto più di una volta: la miopia di un mercato tutto rivolto all’outgoing e di un sistema imprenditoriale che non aveva ancora investito a sufficienza nel prodotto Italia.
Giovanissima, ha iniziato subito a lavorare per l’azienda di famiglia – la Mamberto Viaggi, appunto – fondata dal padre Carlo nel 1950 e l’aveva sviluppata con cataloghi che ormai erano riconosciuti in molti mercati internazionali.
Sia per i partner stranieri che per i media, Mally Mamberto era un punto di riferimento, l’esperta di incoming in grado di delineare tendenze, prefigurare crisi e prospettare rilanci, addirittura indicando le regioni del mondo dove si poteva investire e quelle dove era meglio attendere tempi migliori. Non a caso era stata per 20 anni presidente del Consorzio Incoming Italia e nel 2000 aveva ricevuto il “Golden Globe” come migliore imprenditrice italiana del turismo.
Il turismo incoming italiano perde – per usare una terminologia a lei cara, da appassionata di mare – un faro che per tanti anni ha orientato l’attività ricettiva del nostro Paese, producendo importanti flussi di traffico straniero nelle principali destinazioni italiane. Un contributo prezioso da insegnamento per chi, oggi, ha la responsabilità professionale di mantenere quei primati ricettivi che il nostro Paese ha raggiunto e che oggi deve difendere, magari mettendo in campo la caparbietà di Mally. Rendiamo, dunque, il giusto riconoscimento a una grande donna e imprenditrice del turismo italiano.
Alla famiglia Mamberto le condoglianze del team de L’Agenzia di Viaggi Magazine che l’ha sempre seguita in tutti questi anni.