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Addio parity rate, Booking
rimuove la clausola in Europa

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Dal 1° luglio Booking eliminerà la clausola sulla parità delle tariffe nello Spazio economico europeo. Si tratta di una clausola, molto criticata dalle associazioni alberghiere ma che in Italia abbiamo superato con la legge sulla concorrenza, che attualmente impedisce agli hotel di offrire sul proprio sito web un prezzo migliore di quello offerto tramite l’Ota.

Secondo quanto riportato dal quotidiano online spagnolo Hosteltur, in possesso di un’informativa Booking datata 13 giugno 2024, l’online travel agency avrebbe dichiarato lo stop alla necessaria parità di tariffe tra Ota e canale diretto di ciascuna struttura alberghiera nell’ambito della sua posizione di gatekeeper nel contesto del Digital Market Act.

Booking è stato promosso a gatekeeper – ruolo riservato alle big tech – lo scorso maggio. E si è aggiunto ad Apple, Microsoft, Alphabet, Amazon, Meta e ByteDance. Booking ha sei mesi per conformarsi ai relativi obblighi previsti, offrendo maggiore scelta e libertà agli utenti finali e un accesso equo agli utenti aziendali.

Booking avrebbe altresì dichiarato che “sebbene crediamo che la parità fornisca benefici di prezzo consistenti per i consumatori, offrendo loro un accesso semplice e sicuro a una varietà di opzioni nello stesso sito, rispetteremo i nostri obblighi ai sensi del Digital Market Act e continueremo a investire in prodotti e servizi che creino valore per la clientela, aiutandola a viaggiare e a sperimentare il mondo”.

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