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Addizionale comunale, affondo delle compagnie aeree: “Nessun beneficio”

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La destinazione d’uso dell’addizionale comunale ai diritti d’imbarco è estranea al settore aereo e oltre a essere una odiosa gabella non produce benefici. Da qui la necessità di rivedere la misura che danneggia le strategie di sviluppo della mobilità e connettività aeree. È, in estrema sintesi, quanto emerso nella conferenza sul tema “Sviluppo del trasporto aereo e competitività del sistema Italia”, organizzata alla Camera dei deputati dall’Associazione italiana compagnie aeree low fare (Aicalf) e dall’Italian Board Airline Representatives (Ibar).

L’iniziativa, aperta da un saluto del viceministro ai Trasporti Galeazzo Bignami, è stata l’occasione per presentare uno studio sull’addizionale comunale ai diritti d’imbarco dei passeggeri, commissionato ad Andrea Giuricin, economista dei Trasporti dell’università Bicocca di Milano.

«L’obiettivo che ci eravamo prefissati – sottolinea Alessandro Fonti, presidente di Aicalf – era fornire alla politica una serie di dati per valutare se sia conveniente insistere su una tassa da noi considerata iniqua, oppure se non sia il caso di cancellarla o rimodularla. I dati di Giuricin parlano chiaro. Basti pensare infatti che l’eliminazione di questa tassa porterebbe ad un aumento di oltre 9 milioni di passeggeri nel 2030, generando una crescita del Pil di 4,2 miliardi di euro e la creazione di 65.000 nuovi posti di lavoro».

Flavio Ghiringhelli, presidente di Ibar osserva: «Interpretiamo con grande senso di responsabilità il ruolo di sostegno allo sviluppo della connettività del Paese. Per questo ci sembra giusto segnalare il rischio che misure, probabilmente dettate da esigenze di bilancio, possano produrre effetti disincentivanti e del tutto opposti a quelli desiderati. L’Italia è un mercato con un grande potenziale, cui le compagnie guardano con sempre maggiore interesse. È importante che si creino condizioni attrattive, evitando di considerare l’aviazione commerciale come una fonte quasi inesauribile di proventi per la fiscalità generale».

I rappresentanti delle compagnie aeree hanno infine apprezzato la volontà della politica di fare una riflessione sull’addizionale comunale, senza dimenticare i vincoli di bilancio.  Bisogna anche ribadire che a oggi, in base agli studi elaborati, emerge con chiarezza che oltre la metà dei proventi della tassa sono destinati all’Inps per finalità del tutto estranee al trasporto aereo e che diminuire l’addizionale significa far aumentare più che proporzionalmente le revenues per lo Stato. Per questi motivi tutti i vettori aerei continueranno compatti nella loro azione di sensibilizzazione.

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