by Roberta Rianna | 12 Marzo 2018 14:12
Prende carta e penna e saluta il mercato, Georges Adly Zaki, storico fondatore del t.o. Swan Tour, oggi al 100% nelle mani del Gruppo Alpitour[1]. Un uomo che, con la sua azienda, ha scritto una pagina fondamentale della storia del turismo dall’Italia verso l’Egitto e che ora – come dice nella sua lettera aperta – lascia il suo «cigno nelle migliori mani».
La racconta, così, la sua avventura Georges dagli occhi azzurri: «Un progetto, il mio, che nasce da molto lontano, circa quarant’anni fa, quando decisi che in Italia avrei voluto portare il mio Egitto, farlo conoscere e renderlo popolare, fruibile da tutti».
Così, nel 1990, è nata Swan Tour, sempre gestita in modo “familiare”. «Per me – scrive ancora – l’imprenditore si faceva solo così: lavorando sodo e puntando alla serenità di tutti coloro che ogni mattina erano al mio fianco, i miei collaboratori, sempre pronti alla sfida. In un mestiere complesso, delicato e articolato come quello di creare vacanze. La porta del mio ufficio è sempre stata aperta a tutti, per consigli, idee, scambi di opinioni, e anche semplicemente per ascoltare, per esserci».
Poi racconta la nuova fase, quella che ha visto l’ingresso di un colosso come Alpitour. «Quando il Gruppo ha “guardato a noi” e ci ha proposto una partnership con l’opportunità di una cessione totale nell’arco di alcuni anni, ho accettato con orgoglio e lì ho capito che stavo guidando la mia “barca” nel porto più sicuro. Ora che desideravo chiudere la mia carriera professionale, che desideravo fare altro, dedicarmi molto semplicemente a me stesso e ai miei affetti, avevo trovato un approdo per il mio marchio e soprattutto per i miei dipendenti. Finalmente avrei potuto prendere questa decisione con assoluta serenità», dice.
E aggiunge: «Ecco di cosa vado fiero. Da una parte di aver creato, davvero dal nulla, una società che in quasi trent’anni ha sviluppato fatturati di rilievo per il nostro settore (con picchi di oltre 100 milioni di euro di volume d’affari e oltre 65 dipendenti tra le sedi di Roma e Milano), e dall’altra di aver percorso questa strada circondato dalla stima e dall’affetto dei miei collaboratori».
A questo punto Georges Adly Zaki ringrazia tutta la sua squadra «per la professionalità, la caparbietà e la dedizione che hanno sempre dimostrato». Un grazie anche ai colleghi delle altre aziende: «I cosiddetti competitor, con i quali sempre ho avuto rapporti di stima rispetto e collaborazione, e in alcuni casi anche di amicizia, e soprattutto ai colleghi della distribuzione, a quegli agenti di viaggi che insieme a noi hanno, in questi 28 anni, vissuto grandi successi grandi soddisfazioni e momenti complicati e delicati, sempre dimostrandoci fiducia e stima».
Immancabili, poi, i ringraziamenti al management del Gruppo Alpitour, dal presidente Gabriele Burgio al direttore generale Carlo Stradiotti, a Pier Ezhaya, direttore tour operating, «per avermi dato questa opportunità, per come sono stati al mio fianco in questi due anni e per come, ne sono certo, sapranno occuparsi della “mia” squadra e del “mio” cigno ora e in futuro».
La lettera si chiude con un moto di orgoglio, che Adly Zaki stesso definisce un «lusso». Quello di poter dire che «sono estremamente orgoglioso di uscire di scena lasciando un’azienda sana, ben organizzata e che possa guardare a un futuro ricco di opportunità, prospettive e successi. Questo, da sempre, è il modo in cui ho immaginato, per i miei dipendenti e collaboratori, il mio fine carriera».
Un “fine carriera” che è un esempio per tutti. Grazie Georges. In bocca al lupo Swan Tour.
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