by Redazione | 15 Febbraio 2021 14:16
Per le agenzie di viaggi del Lazio – ovvero un buon 25% del totale nazionale – c’è un recente passato in profondo rosso e il futuro è tutto da costruire in un clima di crescente incertezza. Questo, in estrema sintesi, il drammatico scenario tracciato dall’indagine promossa da Fiavet Lazio e l’Ente Bilaterale del Turismo della regione.
I dati relativi alla filiera del turismo in quest’ultimo anno, sono davvero impietosi: a soffrirne in maniera più evidente sono proprio le agenzie di viaggio, a causa della chiusura delle frontiere, il lockdown e i divieti imposti dai vari Dpcm.
Il dato fondamentale, per tradurre in numeri lo stato della crisi attuale, emerge dalla domanda relativa alla stima di perdita di fatturato per l’anno 2020: il 92,3% delle aziende intervistate ha stimato una perdita di fatturato di oltre il 60% rispetto all’anno precedente; il 4,3% una perdita compresa tra 51-60% rispetto al 2019; l’1,8% tra il 21-40%, mentre solo l’1,7% ha stimato una perdita al di sotto del 20%.
L’indagine ha poi evidenziato come il settore sia composto prevalentemente da micro, piccole e medie imprese: il 71,8% è composto da un totale che va da O e 5 addetti; il 13,7% tra i 5 e 10 addetti, mentre solo il 9,4% delle aziende intervistate ha dichiarato una situazione occupazionale pre-Covid compresa tra i 15 e oltre i 25 addetti. E per quanto concerne la situazione degli addetti in Cig e Fis, il 78,6% delle aziende da 1 a 5 addetti ha dichiarato di avere i propri addetti in Cig e Fis rispetto al 12,8% nelle agenzie medie.
Relativamente alla consistenza del fatturato pre crisi, le risposte indicano che nel Lazio il 36% delle aziende intervistate ha una media di fatturato da 1 a 3 milioni di euro, il 27,4% fino a 500 mila euro, il 19,7% oltre i 3 milioni di euro, mentre il 17,1% dichiara di avere un fatturato da 500 mila a 1 milione di euro, con una oscillazione tra il 57 e il 61% di adv che si occupano d’incoming.
L’indagine, inoltre, ha evidenziato che per il primo semestre del 2021, l’88,8% delle aziende intervistate ha stimato un fatturato molto basso, compreso tra 0 e 20%.
Infine, i dati più allarmanti: il 15% delle agenzie sostiene poi che, a seguito della riduzione totale delle attività lavorative, sta valutando la chiusura dell’azienda, mentre il 17%, presume una riorganizzazione aziendale verso innovazione e nuove strategie commerciali e di lavoro, con una propensione a fare investimenti per il 2021, che interesserà solo il 42%, prevalentemente sul web, informatizzazione e internazionalizzazione. Il 58% delle adv, infine, non farà investimenti per tutto il 2021.
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