Adv Unite dà seguito alle istanze presentate nelle sedi regionali ai singoli assessori sollecitando una dichiarazione di stato di crisi per tutta la filiera turistica, in particolare per le agenzie di viaggi prospettando la ripartenza solo con l’attuazione di dieci punti-chiave:
- Agevolazioni per il personale/fiscali/locazione, ovvero l’estensione della cassa integrazione in deroga a tutte le imprese della filiera turistica. Decontribuzione sia della quota aziende che di quella lavoratori per gli emolumenti contributivi di amministratori e personale dipendente per tutto il periodo dell’emergenza e fino a dicembre 2020;
- Defiscalizzazione viaggi organizzati, con la sospensione di qualsiasi forma di versamento (mutui/finanziamenti) per la durata di 12 mesi;
- Estensione del supporto a sostegno del reddito per le persone fisiche;
- Concessione del credito d’imposta per l’acquisto del materiale necessario per il distanziamento nell‘attività lavorativa;
- Rinegoziazione dei contratti di locazione per evitare chiusure forzose con agevolazione per i proprietari che riceveranno importi minori;
- Garanzia di Liquidità, con l’emissione di prestiti a fondo perduto con corsia preferenziale per le aziende che operano nei settori più colpiti dai recenti accadimenti;
- Attivazione fondo di garanzia per le imprese turistiche, con immediata disponibilità di risorse;
- Estensione del Bonus Cultura, provvedimento che consente ai ragazzi che compiono la maggiore età di accedere a un buono di 500 euro spendibile per attività culturali, anche ai viaggi d’istruzione e spendibile nella filiera del turismo organizzato;
- Estensione del voucher fino al dicembre 2020, considerandolo come “unica” modalità di rimborso per pratiche dei t.o. o singoli servizi con validità 12 mesi;
- Insediamento stabile in sede regionale di una task force in materia turistica, che includa rappresentanti delle agenzie di viaggi.
«In un momento così complicato – dichiara il presidente dell’associazione, Cesare Foà – dove stiamo subendo l’emergenza con contraccolpi fortissimi per l’intera filiera turistica e dove non c’è nessuna certezza per il nostro comparto, abbiamo il dovere di individuare tutti i percorsi possibili per non lasciare sola la filiera. Le nostre agenzie stanno anche pensando di chiedere la chiusura fino al 30 settembre poiché le compagnie crocieristiche, i villaggi e molte catene alberghiere non hanno certezze sulle aperture dei confini e faranno slittare le prenotazioni. Il turismo di prossimità non potrà garantire alcun ricavo economico per le nostre aziende anche perché molti dei clienti non hanno più ferie, non hanno grandi disponibilità economiche e soprattutto hanno paura».