by Andrea Lovelock | 25 Marzo 2019 13:01
Un anno fa ha innovato la rappresentatività di settore con l’associazionismo “liquido” e quest’anno Advunite, associazione fondata in Campania[1] da Cesare Foà, conta circa 70 agenzie di viaggi aderenti e festeggia il suo primo compleanno con una doppia provocazione: l’idea forte di un codice etico e di un marchio di qualità per fronteggiare l’abusivismo.
«Due strade obbligate per riqualificatre una categoria che conta ormai poco più di 7mila imprese, ma che si compone di almeno 200mila professionisti del turismo – ha detto il presidente Foà alla Bmt di Napoli – Con un’intensa attività sul territorio e un costante presidio online attraverso la nostra pagina Facebook, puntiamo a coinvolgere soprattutto i giovani adv che si sono allontanati dalle tradizionali associazioni. Ma il nostro è un organismo “liquido”, aperto al dialogo con tutte le altre rappresentanze, che mira a essere trasversale. Non puntiamo alle poltrone, ma ci occupiamo degli interessi della categoria. Convocati dal ministro Centinaio, abbiamo già manifestato le nostre priorità: dalla vera lotta all’abusivismo al fondo di garanzia esteso alle compagnie aeree».
Al supporto legale ci pensa l’avvocato Luigi Martino che ha prefigurato tre livelli di interventi: il dialogo con i governi regionali per sollecitare un Albo pubblico delle adv, la spinta sull’associazionismo con l’idea forte di un marchio di qualità della categoria e, sul fronte privato, le singole denunce contro gli abusivi per precluderne l’attività.
Oltre al supporto forense, c’è poi quello economico-fiscale assicurato dal commercialista Stefano Coscia, che al fianco di Advunite ha già delineato una strategia per le adv che pone, al centro del cambiamento operativo delle agenzie, un’innovazione tecnologica alla portata di imprese che contano appena due o tre addetti, condividendo e comunicando le giuste soluzioni informatiche per fronteggiare i nuovi adempimenti come la fatturazione elettronica.
All’incontro a Napoli di Advunite, moderato da Enzo Picciano, erano presenti in sala anche Ernesto Mazzi, presidente di Fiavet Lazio, e Fulvio Avataneo, presidente di Aiav, per curiosare e seguire da vicino una realtà che attraverso l’associazionismo liquido intende recuperare le nuove generazioni di adv attraverso l’idea di una concreta tutela delle imprese turistiche. Una sfida impegnativa che non deve risparmiare nemmeno le tradizionali associazioni di categoria, perché – come ha sottolineato Stefano Coscia – «al cambiamento bisogna adattarsi, ma si deve anche riuscire a guidarlo».
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