by Redazione | 10 Luglio 2019 12:41
Aprire un confronto tra le associazioni di categoria e dare al governo un segnale “unico e forte” sulle istanze legate alla professione degli agenti di viaggi. È l’intento di Advunite, tra le più giovani rappresentanze di settore, che ha convocato le sigle a Napoli per mercoledì 25 settembre. Al tavolo hanno già aderito Aidit e Aiav, ma l’invito è stato rivolto anche a Fiavet, Fto e Assoviaggi.
Una riunione indetta anche in seguito alla diffusione del parere dell’Antitrust sulla legge regionale pugliese[1].
«La Regione Puglia – ricorda in proposito Cesare Foà, presidente di Advunite – ha messo in ordine il settore agenziale, recependo per prima la direttiva europea sui pacchetti turistici. Molti adv avevano sperato che tutte le Regioni seguissero la stessa linea» riguardo ai vincoli per le organizzazioni no profit.
Secondo Foà, «le agenzie di viaggi sono sfavorite dal confronto con le associazioni avendo costi maggiori obbligatori e soprattutto lasciando alla mercé del settore la figura del prestanome».
«Quante adv hanno realmente un direttore tecnico inquadrato e quante hanno un prestanome?», si domanda il presidente di Advunite, che chiede un intervento del ministro del Turismo, Gian Marco Centinaio, «affinché questa situazione non diventi vincolante».
«Nell’ambito dei viaggi studio – prosegue abbiamo associazioni di professori che si inventano attività turistiche senza alcuna autorizzazione, contravvenendo alle più semplici condizione di legge. Abbiamo, per esempio, agenzie campane che chiedono la licenza in altre regioni senza avere il direttore tecnico o le assicurazioni obbligatorie. Abbiamo aggregatori di servizi con licenza agenziale, ma senza personale, che vendono online prodotti su Sharm el Sheikh da fornitori stranieri privi di licenza. Insomma, siamo allo sbando totale».
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