Le fiere diventano più importanti nella promozione del Made in Italy, ma le risorse stanziate a fondo perduto dal governo rischiano di essere insufficienti. È quanto dichiara Maurizio Danese, presidente di Aefi, intervenuto alla IX Cabina di regia per l’Italia internazionale.
«Ringraziamo il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e il ministero dello Sviluppo economico per il coinvolgimento del settore fiere, che Aefi rappresenta, nella Cabina di regia per l’Italia internazionale – ha detto Danese – Dopo la firma del patto dell’export dello scorso giugno, è una conferma del ruolo strategico delle fiere per la promozione del Made in Italy nel mondo e un passo verso l’inserimento delle fiere tra i protagonisti della politica industriale del Paese».
Danese ha aggiunto, come già evidenziato in precedenza, che «solo con l’eliminazione del de minimis si potrà avere il ristoro necessario a compensare i danni subiti per il blocco totale dell’attività e a ripagare le spese sostenute per adeguare i quartieri ai protocolli di sicurezza. Il rischio per il sistema italiano è di perdere un asset fondamentale per la propria economia e di avvantaggiare i competitor stranieri. Le società fieristiche italiane non saranno in grado di salvarsi da sole e saranno facile preda di strutture straniere».
Le fiere italiane rappresentano un volano per l’economia del Paese, in grado di generare affari per oltre 60 miliardi di euro e di originare il 50% dell’export. «Nonostante i danni subiti, il settore ha continuato a investire per adeguare i quartieri ai protocolli di sicurezza e a lavorare per la ripartenza, anche per rispettare l’impegno nei confronti delle 200mila imprese che scelgono le nostre fiere quale strumento strategico per crescere e internazionalizzare», ha concluso il presidente.