L’intermediazione turistica è messo a dura prova dal caos voli nelle ultime settimane. Un’emergenza che, oltre a richiedere un surplus di lavoro per gli agenti di viaggi, condiziona la domanda per agosto e settembre.
Per fronteggiare la situazione, Euphemia ha sviluppato un gioco di squadra che ha coinvolto da un lato le sedi centrali di Cuneo e Reggio Emilia, con formazione e sviluppo di soluzioni assicurative ad hoc, dall’altro i singoli personal voyager, tutti impegnati nell’assistenza ai clienti e nella gestione dei singoli casi.
«A livello centrale, abbiamo reagito all’emergenza organizzando un aggiornamento professionale sui diritti del passeggero, affinché tutti i nostri agenti di viaggi sapessero come rapportarsi con aeroporti e vettori – spiega Michele Zucchi, amministratore delegato Euphemia di Lab Travel – In secondo luogo, abbiamo lavorato con le compagnie di assicurazioni che ci hanno dato un grande supporto. È però il tempo, oltre alla preparazione tecnica degli agenti, l’elemento chiave, soprattutto in questi momenti: solo così è possibile cercare e trovare le soluzioni corrette. I personal voyager hanno più tempo dei loro colleghi che gestiscono in proprio un’agenzia: un tempo non contaminato da altri problemi. Trovo invece un fattore di criticità nel rapporto con “quella compagnia low cost” che fa di tutto per cercare di danneggiare il lavoro degli agenti di viaggi tradizionali, non comprendendo che potremmo essere dei forti alleati. Ben vengano le azioni legali a riguardo e a difesa degli agenti, come quella intrapresa da una nota associazione».
Intanto, l’estate procede bene a livello di vendite. «A giugno l’Italia rappresentava circa il 20% della domanda, a fronte di un 80% di estero, guidato da Mediterraneo al 20%, Stati Uniti al 10%, Maldive al 7% ed Emirati Arabi – commenta Ezio Barroero, presidente Lab Travel Group – Auspichiamo la tenuta di questo trend, anche se la situazione del trasporto aereo è realmente preoccupante e i media tedeschi hanno già anticipato che l’emergenza proseguirà fino a ottobre. La crisi riguarda tanto i vettori quanto le società di gestione aeroportuale e l’aspetto peggiore per noi è la totale assenza di interlocutori. Il mondo non finisce comunque questa estate con questi scioperi, come non è finito con il Covid: continuiamo a guardare avanti, cercando di rendere il mestiere dei nostri agenti di viaggi il più performante possibile, non solamente per poter risolvere i problemi dei loro clienti, ma anche per salvaguardare la marginalità dei personal voyager e nostra».