Aeroporti dopo il lockdown: riprogettare gli spazi
Negli aeroporti è tempo di riprogettazione degli spazi per il dopo Covid-19. Lo ha anticipato Giulio De Carli, architetto e cofondatore di One Works, società di consulenza e progettazione architettonica che opera in diversi Paesi nel settore aeroportuale.
Per la fine del lockdown, infatti, il ritorno alla normalità sarà graduale e soprattutto contraddistinto da una totale rivisitazione degli ambienti che dovranno ospitare i passeggeri in sicurezza. La logistica e i servizi aeroportuali, spiega De Carli a Linkiesta, saranno ripensati in base alla priorità già delineata dall’emergenza coronavirus, ovvero quella del distanziamento sociale: a partire dai banchi del check in, dove si dovranno scongiurare gli affollamenti.
Si tratta, secondo il consulente della OneWorks, di stabilire nuovi e rigidi protocolli di igiene e sicurezza. Nello specifico «bisognerà modificare in maniera radicale i comportamenti sociali, perché non si tratta più di esercitare un semplice controllo su qualcosa che il viaggiatore porta con sé, come il bagaglio. Qui c’è un nemico invisibile che ci imporrà di modificare le relazioni fra i passeggeri e gli addetti all’interno della macchina aeroportuale. Dovremo adottare livelli di misure molto più complesse e articolate rispetto a quelle per contenere i rischi derivanti dal terrorismo», aggiunge De Carli.
Tra gli strumenti d’obbligo, che tra l’altro aeroporti come il Leonardo da Vinci di Fiumicino hanno adottato da alcune settimane, vi sarà il termoscanner e un rigido protocollo per l’accesso alle lounge e ai bagni comuni. Uno sforzo immane e sicuramente costoso se si considera che, ad esempio proprio a Fiumicino, la normalità del pre Covid-19 consisteva nel gestire circa 1.100 movimenti aerei e un flusso di quasi 120mila passeggeri al giorno.
Tra le procedure ipotizzate dalla stessa società OneWorks, un aeroporto contingentato con filtri esterni per l’ingresso nell’area partenze solo per gli effettivi passeggeri, con relativi controlli sanitari più stringenti e una riqualificazione degli impianti di aerazione interni e non ultimo l’implementazione delle modalità contactless, per il rilascio di biglietti e carta di imbarco in maniera virtuale, che eviterà code e velocizzerà gli imbarchi.
Tutto questo significherà ingenti investimenti che le società di gestione aeroportuale dovranno sicuramente condividere con altri soggetti e partner, non ultime le compagnie aeree che saranno chiamate a fare la loro parte, non solo operativamente ma anche economicamente, con misure a protezione e tutela dei passeggeri-utenti.