Si attenua, ma è sempre in sofferenza il traffico pax negli aeroporti italiani certificato per il mese di luglio da Assaeroporti: rispetto al luglio 2019, mese e anno pre pandemico, il calo di passeggeri è stato del 45,5% (circa 11,1 milioni di utenti) e il consuntivo dei primi sette mesi di quest’anno fa segnare comunque un decremento del 74,9% con 27,6 milioni di passeggeri e un movimento di quasi 400mila aeromobili (pari a una decrescita del 58%).
Di particolare interesse l’andamento nello scalo internazionale di Roma-Fiumicino, da sempre leader del sistema aeroportuale italiano: nel mese di luglio, i passeggeri complessivi sono stati 1,7 milioni, registrando il volume mensile più alto dall’inizio della pandemia. Nonostante i livelli di traffico registrati, il recupero rispetto ai volumi pre Covid evidenzia ancora una flessione del 66% rispetto al 2019, con una maggiore ripresa del traffico su voli nazionali (-50%) ed europei (-63%), mentre rimangono ancora molto distanti le destinazioni extra europee (-83%).
L’incremento del numero di persone vaccinate e le riaperture a livello italiano ed europeo cominciano quindi a produrre effetti significativi dove tuttavia emerge una evoluzione a due velocità. I segnali più incoraggianti di luglio riguardano solo il traffico domestico, mentre il traffico aereo internazionale, soprattutto quello dei voli intercontinentali, rimane fortemente limitato da misure di restrizione agli spostamenti ancora presenti anche a causa della variante Delta, più contagiosa, che ha imposto ulteriore prudenza.
In particolare, al Leonardo da Vinci sono transitati 1,3 milioni di passeggeri, con circa 43 mila passeggeri in media al giorno, con una riduzione del 70% rispetto allo stesso mese del 2019, quando la media giornaliera dei viaggiatori presso il principale aeroporto italiano era di quasi 145mila. Il settore domestico ha mostrato a luglio una contrazione dei volumi passeggeri pari al 51% movimentando oltre il 40% dei passeggeri dello scalo; al contrario gli ambiti Ue ed extra Ue continuano a registrare forti cali pari rispettivamente al -70% e al -84%.
Tra gli aeroporti con le più promettenti tendenze di ripresa figura lo scalo di Catania: rispetto allo scorso anno, infatti, a luglio 2021 i passeggeri sono stati 893.086 contro i 403.929 dell’anno precedente, con un incremento percentuale del 121,1% rispetto al 2020. Numeri importanti che restano incoraggianti anche se paragonati al 2019, quando i passeggeri sono stati 1.115.888, (-19,96%). Ad agosto 2021, l’incremento è ancora maggiore: circa 950.000 passeggeri rispetto ai 1.127.529 del 2019 (-15,74%). Nel mese di settembre, se le previsioni dovessero essere confermate, i passeggeri in transito saranno 820.000 contro 1.052.962 del 2019 (- 22,12%).
Lo stesso dicasi per l’aeroporto di Bologna: nel mese di luglio, infatti, i passeggeri complessivi del Marconi sono stati 530.967 (-42,1% su luglio 2019, ultimo anno precedente la pandemia), con un forte balzo in avanti dei passeggeri su voli nazionali, arrivati a quota 213.906 (in crescita del 14,9% su luglio 2019). Continuano invece a calare i passeggeri su voli internazionali, a quota 317.061 (-56,7%). Si evidenzia anche qui un’evoluzione a due velocità, con i passeggeri su voli nazionali che hanno superato i livelli pre pandemia e quelli su voli internazionali ancora frenati da un quadro normativo e di sicurezza sanitaria non sempre facile da decifrare.
A confermare la tendenza attuale, anche la top ten delle mete più volate di luglio, dove ai primi 5 posti figurano solo aeroporti italiani: Catania, Palermo, Olbia, Bari, Brindisi, seguiti da Tirana, Casablanca, Barcellona, Bucarest e Amsterdam.