Aeroporti oltre il pre Covid. Ma Iata incalza: «I produttori si diano una mossa»
Sette mesi d’oro per il sistema aeroportuale italiano. Da gennaio a luglio i nostri scali hanno accolto 123,8 milioni di passeggeri, pari a un +11,8% rispetto allo stesso periodo del 2023 e +12,5% rispetto all’anno pre Covid 2019. Sono i dati certificati da Assaeroporti nel consueto report mensile che ha registrato anche oltre 985mila movimenti aerei (decolli/atterraggi).
Ancor più vistoso il dato relativo al solo mese di luglio, che ha fatto segnare 23,4 milioni di passeggeri (+10,4% rispetto al luglio 2023) e 183mila movimenti aerei (+7,3%). Tra gli incrementi di traffico più vistosi spiccano quelli degli aeroporti di Roma-Fiumicino, con 27,7 milioni di passeggeri (pari ad un +25,56%), Milano-Malpensa, con quasi 16 milioni (+9,7%), Bergamo, che ha superato i 10 milioni di passeggeri (+11%), Bologna, con oltre 6 milioni (+9%).
Così come ben figurano anche gli scali minori di Firenze e Olbia, che hanno oltrepassato i 2 milioni di passeggeri ciascuno, e Trieste, con un significativo aumento del +40% (707mila passeggeri) rispetto al luglio del mese scorso.
A eccezione degli aeroporti di Grosseto (-72%), Comiso (-29%), Trapani (-23%), Cuneo (-13%), Forlì (-12,6%), Pescara (-6,3%), Perugia (-2,5%) e Roma-Ciampino (-1%), tutti gli altri 36 scali aeroportuali italiani hanno fatto segnare incrementi di traffico passeggeri e di movimenti aerei.
IATA, A LUGLIO DOMANDA AEREA AL +8%
Risultati lusinghieri a luglio anche per il trasporto aereo mondiale, sempre più ad alta quota. Secondo il periodico monitoraggio della Iata (che vanta oltre 320 aerolinee associate) la domanda aerea totale ha fatto registrare un aumento del +8% rispetto al luglio 2023. La capacità totale, misurata in posti-chilometro disponibili (Ask), è aumentata del 7,4% su base annua ed anche il load factor è risultato in ottima salute, attestandosi all’86,0% (+0,5 rispetto a luglio 2023). Di fatto non vi è stato alcun impatto negativo significativo sulla domanda derivante dall’interruzione It di CrowdStrike del 19 luglio, passata alle cronache come il più grave black-out nella recente storia dell’aviazione commerciale.
Nel dettaglio, la domanda internazionale è aumentata del +10,1% rispetto a luglio 2023. La capacità è salita del 10,5% su base annua e il fattore di riempimento è sceso all’85,9% (-0,3 punti rispetto a luglio 2023). La domanda interna invece è aumentata del +4,8% rispetto a luglio 2023.
«Luglio è stato un altro mese positivo – commenta Willie Walsh, direttore generale di Iata – e la domanda di passeggeri ha raggiunto il massimo storico per il settore e in tutte le regioni del mondo, a eccezione dell’Africa, nonostante le gravi interruzioni causate dall’interruzione It di CrowdStrike. La fine dell’alta stagione estiva settentrionale ci ricorda quanto il mondo dipenda sempre più dai voli».
«Le persone – spiega Walsh – vogliono volare. E lo stanno facendo in gran numero. I fattori di carico sono al massimo possibile. Ma i persistenti colli di bottiglia della catena di approvvigionamento hanno reso più difficile l’implementazione della capacità di soddisfare la necessità di viaggiare. Mentre gran parte del mondo torna dalle vacanze, c’è un appello urgente affinché produttori e fornitori risolvano i problemi della catena di approvvigionamento, in modo che il viaggio aereo rimanga accessibile e conveniente per tutti coloro che ne fanno richiesta».
Nella consueta analisi per macro regioni, nel mese di luglio nell’Asia-Pacifico la domanda aerea è cresciuta del 19% e molte rotte – in termini di traffico – sono tornate ai livelli pre-Covid. In Europa la domanda ha fatto segnare un incremento dell’8% e il load factor ha toccato il livello record dell’87,5%. In Medio Oriente la crescita è stata più contenuta (+5,8%), con valori molto simili a quelli del Nord America, dove l’aumento si è fermato a un +5,3%. In America Latina la crescita della domanda aerea ha superato il +13%, mentre in Africa l’incremento si è fermato al +7%.