Aeroporti, piano anti caos 2025 allo studio di Enac

Aeroporti, piano anti caos 2025 allo studio di Enac
07 Agosto 09:59 2024 Stampa questo articolo

L’esame congiunto della capacità aeroportuale degli scali italiani. È stato il tema intorno al quale è ruotata la riunione di ieri all’Enac, con l’obiettivo di programmare le prossime stagioni, riducendo al minimo i possibili disservizi legati all’aumento del traffico aereo.

Convocato dal direttore generale, Alessio Quaranta, l’incontro è stato presieduto dal presidente, Pierluigi Di Palma, con la partecipazione dell’head of clearance operation di Assoclearance, Carlo Frasca, del coo di Enav, Maurizio Paggetti, del direttore generale di Assaeroporti, Valentina Menin, di Niccolò Ferracuti di Aeroporti 2030, del chief business unit aviation di AdR Ivan Bassato, del managing director di Swissport Marina Bottelli, dell’accountable manager e chief technology officer Ita Airways, Francesco Presicce, e di Gino Baldi di Save. Collegati da remoto, inoltre, il presidente di Assoclearance, Fausto Palombelli, e il presidente di Assaeroporti, Carlo Borgomeo.

Dall’analisi delle programmazioni già definite, la Winter 2024/2025 non presenta particolari problemi, mentre per la Summer 2025 l’Enac provvederà a verificare la capacità operativa e infrastrutturale per gli scali più congestionati: Bergamo, Venezia, Bologna, Napoli, Catania e Palermo. Tutto il settore ha manifestato apprezzamento a realizzare interventi condivisi per l’estate in corso.

«L’incontro di oggi – ha spiegato Di Palma – è stato indetto con l’obiettivo di prevenire sin da ora possibili disagi nelle prossime stagioni di traffico, intervenendo sui parametri della capacità aeroportuale. Abbiamo avviato un’analisi con tutti i soggetti coinvolti per valutare la necessità di una redistribuzione del traffico per fasce orarie, evitando orari di picco dove, oggi, si registrano i maggiori disservizi. Condivisa anche la policy che tende a valorizzare le infrastrutture aeroportuali minori».

«Se l’aumento del traffico e della richiesta di voli va a inficiare sulla qualità dei servizi offerti ai passeggeri – ha osservato Quaranta – l’Enac interverrà nel definire la concreta capacità infrastrutturale degli scali, a tutela dei diritti dei passeggeri, con particolare attenzione ai Prm».

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