E riguardo alle ultime idee per promuovere il turismo sull’isola, come l’Orient Express per la Sicilia, Mangia è cauto: «È un sogno e penso resterà tale. In Sicilia bisogna prima lavorare sulla rete ferroviaria altrimenti dove lo fanno viaggiare il treno? Non credo si rendano conto che al momento per andare da Trapani a Siracusa ci vogliono 7 ore. L’idea è buona, se si potesse fare a breve lo programmerei immediatamente, ma per un progetto così servono anni. È difficile che riesca».
Eppure Mangia è uno che si scor
Oppure quello per l’acquisto dell’Hotel del Golfo in Sardegna, 114 stanze all’Asinara, o per l’acquisizione del 50% di Torre del Barone a Sciacca, e la gestione del Borgo Rio Favara di Ispica, vicino Ragusa, di 140 camere.
Sforzi messi in campo in un anno ancora di crisi che però hanno dato i loro frutti e qualche rivincita. «Siamo andati meglio del 2015 con un incremento del 15% nel periodo tra aprile e ottobre che ha visto il fatturato passare da 71 milioni di euro a 81 e questo senza la performance del Pollina dove 200 operai stanno lavorando alla ristrutturazione e che riaprirà il 9 giugno 2017. Un intervento che darà un nuovo volto alle 347 camere, la hall, e il ristorante sul mare che renderà il resort perfetto per la famiglia mentre prima era un albergo prettamente per coppie», fa notare Mangia.
Il pricing proposto da Aeroviaggi è aggressivo: da 2 a 12 anni il primo figlio è gratis e il secondo gode di uno sconto del 50%, così come ci sono riduzioni per i single perché «sempre più persone vengono in vacanza sole con i figli ed era giusto considerare l’idea di creare stanze mono parentali».
Mangia non si accontenta di essere uno specialista dei villaggi vacanze ma punta a una cura del cliente che tiene conto di tutto, cambiamenti della società inclusi. E i clienti ripagano nel modo migliore. Tornando.
Gli ospiti di Aeroviaggi sono di ceto medio e medio alto in cerca di un buon rapporto qualità-prezzo e di strutture confortevoli. Sono loro che hanno contribuito a creare l’anno record dell’operatore che ha registrato un indice di occupazione degli alloggi del 90%. I mercati di riferimento sono quello italiano e francese.
«Abbiamo dei veri e propri villaggi repeater – spiega il presidente – come lo Sciacca Mare, con i suoi centri termali e il Marmorata Village, 600 camere considerate dai romani il loro pied-à-terre in Sardegna. Una struttura bellissima: ex Club Med, con giardini privati per ciascun alloggio e una grande spiaggia di fronte alla Maddalena. Già a ottobre avevamo un tasso di prenotazione delle camere per il prossimo anno del 40%». Segno che chi ben comincia è a metà dell’opera. Con o senza le istituzioni al suo fianco.