AF-Klm, il piano Vanovermeir per l’Italia
Sarà indispensabile crescere su un doppio binario, ovvero aumentare la capacità ma anche le revenue, continuando a investire su una relazione che sia win-win con i partner e la distribuzione. Sono questi i due punti fermi all’avvio della missione per Stefan Vanovermeir, appena insediatosi come nuovo direttore generale del Gruppo Air France-Klm per i Paesi dell’East Mediterranean (l’area che comprende l’Italia, Malta, Albania, Grecia, Cipro, Turchia e Israele). Sostituisce Jérôme Salemi, e i due manager hanno incontrato staff, partner e stakeholder nella sede milanese del Gruppo per un saluto e il passaggio di consegne.
Vanovermeir arriva da una lunga esperienza in Asia, la cui fase più recente, dal 2015, è stata come direttore generale Air France-Klm per il Giappone, la Corea e la Nuova Caledonia. Cosa porta con sé di quel mercato? «Si tratta di due mercati molto differenti, è difficile dirlo, sicuramente è un’area che lavora d’anticipo e molto sull’organizzazione. Naturalmente si può sempre imparare gli uni dagli altri», chiosa il direttore francese.
NORD ITALIA, TRADE E PLAYER MONDIALI. L’obiettivo della nuova era Vanovermeir, però, è quello di rendere l’importante mercato italiano sempre più centrale per il Gruppo. Quali saranno i prossimi step? «Per aumentare il market share è necessario incrementare la capacità, elemento su cui abbiamo già investito finora, continuiamo a pensarci naturalmente anche se ora è presto per dirlo. Ma dobbiamo avere una crescita profittevole, quindi dobbiamo sviluppare anche le revenue. Tra le sfide abbiamo quella di rafforzarci nel Nord Italia, cruciale per i clienti italiani e il corporate, mentre sul Sud si tratta più di mercato francese inbound», sottolinea il manager.
E sul fronte delle collaborazioni col trade il manager parla di equilibrio: «Fondamentale è mantenere un rapporto win-win. Abbiamo bisogno che le agenzie di viaggi vendano biglietti ai nostri clienti, e loro hanno bisogno di noi, lo stesso con il corporate, non vendiamo solo biglietti alle aziende ma anche consulenza, se la relazione non è bilanciata non funziona».
Cruciale è anche «raggiungere i player mondiali: avere un buon accesso a Italia ed Europa è una carta importante che dobbiamo giocare quando discutiamo con i nostri interlocutori cinesi o americani».
AIGLE AZUR SOTTO OSSERVAZIONE. Nell’orbita di azione del manager, inoltre, potrebbero arrivare anche anche i voli Aigle Azur. È inevitabile pensare ai rumors dell’interesse di Air France per la compagnia che ha presentato istanza di fallimento, ma Vanovermeir non si sbilancia pur confermando che gli asset del vettore fanno gola: «Si tratta del secondo vettore francese, con asset interessanti e un buon posizionamento a Orly: è naturale che Air France vi stia guardando. Ma quali saranno le conclusioni non lo so e non lo posso dire», conclude il manager.
STARE SUL TERRITORIO E PRENDERE RISCHI: IL PASSAGGIO DI CONSEGNE DI SALEMI. Nel passaggio di consegne Jérôme Salemi, prima di tornare a Parigi per assumere l’incarico di vice presidente sales policies, ha voluto evidenziare al suo successore alcuni degli elementi chiave e di sfida del mercato italiano: «Si tratta di un mercato turistico complesso, anche a causa delle sue dimensioni: Roma e Milano contano solo il 45% delle revenue, questo significa che una quota importante arriva dal resto d’Italia, quindi è necessario stare sul territorio. Sul fronte distribuzione, sta proseguendo il processo di consolidamento. Non ultimo, l’Ndc: i big player si stanno muovendo molto velocemente nel mercato italiano. Dobbiamo innovare, prendere dei rischi, in questo siamo spinti dal mercato», ha spiegato Salemi.