by Mariangela Traficante | 5 Settembre 2019 10:22
Sarà indispensabile crescere su un doppio binario, ovvero aumentare la capacità ma anche le revenue, continuando a investire su una relazione che sia win-win con i partner e la distribuzione. Sono questi i due punti fermi all’avvio della missione per Stefan Vanovermeir, appena insediatosi come nuovo direttore generale [1]del Gruppo Air France-Klm per i Paesi dell’East Mediterranean (l’area che comprende l’Italia, Malta, Albania, Grecia, Cipro, Turchia e Israele). Sostituisce Jérôme Salemi, e i due manager hanno incontrato staff, partner e stakeholder nella sede milanese del Gruppo per un saluto e il passaggio di consegne.
Vanovermeir arriva da una lunga esperienza in Asia, la cui fase più recente, dal 2015, è stata come direttore generale Air France-Klm per il Giappone, la Corea e la Nuova Caledonia. Cosa porta con sé di quel mercato? «Si tratta di due mercati molto differenti, è difficile dirlo, sicuramente è un’area che lavora d’anticipo e molto sull’organizzazione. Naturalmente si può sempre imparare gli uni dagli altri», chiosa il direttore francese.
NORD ITALIA, TRADE E PLAYER MONDIALI. L’obiettivo della nuova era Vanovermeir, però, è quello di rendere l’importante mercato italiano sempre più centrale per il Gruppo. Quali saranno i prossimi step? «Per aumentare il market share è necessario incrementare la capacità, elemento su cui abbiamo già investito finora, continuiamo a pensarci naturalmente anche se ora è presto per dirlo. Ma dobbiamo avere una crescita profittevole, quindi dobbiamo sviluppare anche le revenue. Tra le sfide abbiamo quella di rafforzarci nel Nord Italia, cruciale per i clienti italiani e il corporate, mentre sul Sud si tratta più di mercato francese inbound», sottolinea il manager.
E sul fronte delle collaborazioni col trade il manager parla di equilibrio: «Fondamentale è mantenere un rapporto win-win. Abbiamo bisogno che le agenzie di viaggi vendano biglietti ai nostri clienti, e loro hanno bisogno di noi, lo stesso con il corporate, non vendiamo solo biglietti alle aziende ma anche consulenza, se la relazione non è bilanciata non funziona».
Cruciale è anche «raggiungere i player mondiali: avere un buon accesso a Italia ed Europa è una carta importante che dobbiamo giocare quando discutiamo con i nostri interlocutori cinesi o americani».
AIGLE AZUR SOTTO OSSERVAZIONE. Nell’orbita di azione del manager, inoltre, potrebbero arrivare anche anche i voli Aigle Azur. È inevitabile pensare ai rumors dell’interesse di Air France per la compagnia che ha presentato istanza di fallimento[2], ma Vanovermeir non si sbilancia pur confermando che gli asset del vettore fanno gola: «Si tratta del secondo vettore francese, con asset interessanti e un buon posizionamento a Orly: è naturale che Air France vi stia guardando. Ma quali saranno le conclusioni non lo so e non lo posso dire», conclude il manager.
STARE SUL TERRITORIO E PRENDERE RISCHI: IL PASSAGGIO DI CONSEGNE DI SALEMI. Nel passaggio di consegne Jérôme Salemi, prima di tornare a Parigi per assumere l’incarico di vice presidente sales policies, ha voluto evidenziare al suo successore alcuni degli elementi chiave e di sfida del mercato italiano: «Si tratta di un mercato turistico complesso, anche a causa delle sue dimensioni: Roma e Milano contano solo il 45% delle revenue, questo significa che una quota importante arriva dal resto d’Italia, quindi è necessario stare sul territorio. Sul fronte distribuzione, sta proseguendo il processo di consolidamento. Non ultimo, l’Ndc: i big player si stanno muovendo molto velocemente nel mercato italiano. Dobbiamo innovare, prendere dei rischi, in questo siamo spinti dal mercato», ha spiegato Salemi.
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