Si chiama AirCover ed è stata al centro di un lancio pubblicitario a tutto campo da parte di Airbnb, tra i maggiori player online degli affitti brevi, che con questo servizio – lanciato la scorsa primavera – prova a rendersi ancora più appetibile ai viaggiatori.
Una polizza “in house” realizzata in due versioni, la prima dedicata al cliente finale e la seconda agli host. Riguardo alla prima, ci troviamo di fronte a una protezione gratuita per la prenotazione del cliente, inclusa in ogni opzione-offerta e rivolta a tutti gli ospiti. Con questa copertura è possibile agevolare l’ottenimento di rimborsi oppure la ricerca di un’alternativa, e quindi di un nuovo alloggio se si riscontrano problemi o disservizi documentati, come ad esempio una cancellazione da parte dell’host, problemi con il checkin, o un aiuto in caso di smarrimento delle chiavi.
Nella versione per gli host, AirCover propone un’assicurazione di responsabilità civile e una protezione contro danni fino a 1 milione di dollari. È una copertura gratuita e inclusa ogni volta che l’host della rete Airbnb ospita un cliente nella propria struttura. AirCover, pubblicizzata tramite radio e piattaforme come Spotify, pone però delle eccezioni: non copre i disagi minori, come un tostapane rotto, e non include la protezione per i problemi legati al Covid.