by Redazione | 30 Settembre 2021 9:28
Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha firmato il decreto ministeriale (fermo da due anni e mezzo) che disciplina la banca dati delle strutture ricettive e degli immobili destinati agli affitti brevi. La misura era prevista dal decreto legge 30 aprile 2019 n° 34.
Oltre a semplificare l’azione degli operatori, intende tutelare, nel nome della trasparenza, la filiera del turismo e i consumatori, e agevolare la cooperazione tra il ministero del Turismo e le autonomie territoriali nel pieno rispetto della protezione dei dati personali. Proprio in tema di data protection, la banca dati ha ricevuto il parere favorevole del Garante.
L’introduzione della banca dati, adottata in pieno accordo con le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, rende omogenei i dati delle strutture ricettive su base nazionale. È previsto, infatti, che lo strumento indichi una serie di parametri idonei a individuare la struttura ricettiva.
Quali? La tipologia degli alloggi, l’ubicazione, la capacità ricettiva, gli estremi dei titoli abilitativi richiesti ai fini dello svolgimento dell’attività ricettiva, il soggetto che esercita l’attività, anche in forma di locazione breve, il codice identificativo regionale, o laddove questo non sia stato adottato, un codice alfanumerico generato dalla banca dati stessa.
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