Affitti brevi, Halldis chiede il concordato preventivo
Halldis S.p.a., società italiana con sede a Milano operante nel settore degli affitti brevi, ha depositato avanti al Tribunale del capoluogo lombardo un ricorso per l’ammissione della società alla procedura di concordato preventivo ai sensi dell’art. 161, comma 6, per risolvere lo stato di crisi in cui versa e garantire la continuazione dell’attività aziendale.
La società – che gestisce per conto di proprietari privati e istituzionali 1.800 proprietà in 20 località italiane ed europee, con appartamenti e palazzi nelle principali città, ma anche ville di lusso, in particolare in Toscana – nel corso degli ultimi anni ha incontrato difficoltà sul piano finanziario, che si sono aggravate anche in considerazione della pandemia connessa alla diffusione della Covid-19 e del calo degli spostamenti per finalità turistiche e di lavoro.
Halldis ha ritenuto che – nell’attuale situazione – l’accesso al concordato preventivo rappresenti la soluzione più efficace per tutelare tutti i soggetti coinvolti, primi fra tutti i lavoratori; lo strumento concordatario può assicurare, sotto il controllo del Tribunale, la ristrutturazione della società, nel rispetto della par condicio creditorum e preservarne il patrimonio immateriale (portafoglio contratti, piattaforma informatica, esperienza nel settore e posizionamento di mercato).
«Abbiamo fatto una scelta che al contempo desse chiarezza al mercato e offrisse uno strumento efficace per ripartire a tutela degli stakeholder, in particolare dipendenti e creditori – spiega l’amministratore delegato Leonardo Pagni – La finalità è garantire la continuità della gestione e il mantenimento degli standard qualitativi della società che il mercato ha potuto apprezzare negli anni. Abbiamo dato avvio alla predisposizione di un piano di ristrutturazione per il risanamento dell’esposizione debitoria e il riequilibrio della situazione finanziaria, che presenteremo nei termini di legge e di cui renderemo noti i futuri sviluppi».