Affitti brevi, il chiarimento: “Prima casa esclusa da aumento cedolare secca”

06 Novembre 15:29 2023 Stampa questo articolo

L’aumento della cedolare secca dal 21 al 26% riguarderà soltanto la seconda, la terza e la quarta casa impiegate negli affitti brevi, così come avevamo scritto nei giorni scorsi. La conferma arriva da Forza Italia dopo che erano emerse perplessità sul testo della norma inserita nel disegno di legge di Bilancio.

La misura “incriminata” è quella prevista all’articolo 18 della manovra economica che modifica la disciplina fiscale sulle locazioni inferiori ai 30 giorni. Per come è scritta la norma, infatti, emerge che chi affitta un solo immobile non avrà l’aumento, chi invece destina alla locazione breve più di un appartamento subirà l’incremento di cinque punti percentuali su tutti, e non solo a partire dal secondo. Questo varrebbe comunque fino alla questa abitazione, perché oltre la quinta – in ogni caso – scatta l’obbligo di aprire la partita Iva.

L’accordo politico è stato ribadito dal vicepremier Antonio Tajani, il quale ha spiegato che – d’intesa con Giorgia Meloni e Matteo Salvini – chi metterà in affitto soltanto la prima casa avrà una cedolare secca invariata. Un intervento che riguarda il 75% delle persone che affittano appartamenti.

Il nodo sta adesso nel tradurre in concreto l’accordo della maggioranza, ovvero che tipo di modifica attuare e in che modo, considerato che la disposizione è stata bollinata e si trova all’esame del Parlamento.

  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore

Giuseppe Rinaldi
Giuseppe Rinaldi

Guarda altri articoli