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Affitti brevi, la stretta di Firenze non va giù ai property manager

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Si inasprisce lo scontro a Firenze sugli affitti brevi. “Dal boom di registrazioni alla perdita di valore degli immobili, ecco tutti i danni della stretta di Palazzo Vecchio”, l’accusa mossa da Property Managers, in relazione al giro di vite imposto dal Comune sugli Airbnb nel centro storico.

«Nel video social di fine mandato del sindaco Nardella si spegne la luce all’improvviso: è proprio quello che lui ha fatto con tanti fiorentini proprietari di case – attacca Lorenzo Fagnoni, presidente dell’associazione degli imprenditori dell’immobiliare – A Firenze la luce si è spenta per tutti quelli che non hanno potuto fare locazione turistica, per gli imprenditori che hanno investito nell’alloggio degli affitti brevi, per le imprese che hanno dovuto pagare studi legali. E tutto questo a causa di una legge iniqua e antidemocratica».

In ogni caso, il Comune ha congelato il provvedimento che vieta la nascita di nuovi Airbnb nel cuore di Firenze, a causa dei troppi ricorsi e in attesa del giudizio del Tar. Fagnoni taglia corto: «Nardella ha perso la sua personale battaglia sulle locazioni brevi. Come era prevedibile, la legge ha portato solo a risultati negativi e deleteri e a oggi non produce più effetti. Peraltro il sindaco ha ottenuto il risultato opposto: si è infatti registrata la più grande accelerazione di registrazioni di immobili da adibire a locazione breve, con l’obiettivo di non far perdere loro valore nel caso la delibera fosse rimasta in piedi».

Non solo: ora restano i danni, conclude Fagnoni: «La norma ha danneggiato tutti quei fiorentini che non hanno fatto in tempo a registrare il proprio immobile prima del 2 ottobre e a causa di una legge irregolare, in questi mesi non hanno potuto fare locazione turistica. Danneggiato anche chi ha provato a vendere un immobile in centro, e non avendo il cir ha dovuto farlo a valori più bassi di quello vero. Sono inoltre fuggite decine di imprese dal business della locazione breve e sono saliti i prezzi degli alberghi in area Unesco, rendendo Firenze meno accessibile per chi ha budget più bassi».

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