Affitti brevi, obbligo Cin: ipotesi proroga a gennaio

Affitti brevi, obbligo Cin: ipotesi proroga a gennaio
07 Ottobre 10:26 2024 Stampa questo articolo

Secondo quanto apparso nei giorni scorsi su alcuni media nazionali, fonti vicine al ministero del Turismo hanno prefigurato l’ipotesi di una proroga dell’obbligo del Cin su affitti turistici e affitti brevi fino a gennaio 2025.

L’obbligo attualmente parte dal 2 novembre 2024 e per chi non si adegua scattano pesanti sanzioni che vanno da 500 fino a 8.000 euro.

Il codice Cin è stato introdotto dal primo settembre su scala nazionale e oltre 190.000 strutture (alberghiere, extralberghiere, nonché case vacanze o locazioni turistiche), sulle 500mila stimate, sono riuscite a eseguire la procedura di registrazione sulla piattaforma Bdsr (Banca Dati Strutture Ricettive), ottenendo il codice univoco.

Ciò che preoccupa maggiormente numerosi soggetti titolari di una struttura per gli affitti brevi è il quadro sanzionatorio piuttosto severo, previsto dalla nuova regolamentazione: per chi non si adegua alla normativa, infatti, sono previste multe consistenti dopo 60 giorni dalla piena operatività della piattaforma Bdsr scattata il primo settembre 2024 per adeguarsi. Per le strutture che erano già presenti con il codice Cir (Codice Regionale) la scadenza si raddoppia e diventa 120 giorni.

La proroga si rende necessaria anche dalla segnalazione effettuata dall’Associazione Italiana Gestori Ospitalità Diffusa, che ha riscontrato varie problematiche nella fase di registrazione e richiesta del Cin sulla piattaforma Bdsr.

La piattaforma ha rilevato criticità nell’interscambio di informazioni tra la Banca Dati Nazionale e le Banche Dati Regionali. Da qui la decisione di rimandare l’applicazione delle sanzioni e unificare le scadenze.

Il codice Cin dovrà esser esposto all’esterno dell’immobile in cui è si trova la struttura ricettiva, nel rispetto dei vincoli urbanistici e paesaggistici. Inoltre il codice dovrà essere inserito in ogni annuncio pubblicato o comunicato.

E’ bene ricordare che attualmente la tabella di marcia prevede due importanti date in calendario:

– entro il 2 novembre, 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’avviso sulla piattaforma Bdsr, chi gestisce case, stanze e strutture per affitti brevi e turistici dovrà aver ottenuto il Cin da esporre nello stabile e anche in tutti i relativi annunci;

– entro il 1° gennaio 2025, in totale 120 giorni dalla pubblicazione dell’avviso, anche tutti coloro che hanno ottenuto il Codice Regionale o Provinciale prima dell’applicazione delle disposizioni sul Cin dovranno essersi adeguati.

PROPERTY: DEPOSITATO RICORSO AL TAR CONTRO PALAZZO VECCHIO

Intanto, non si abbassano i toni dello scontro a Firenze tra gli imprenditori immobiliari e Palazzo Vecchio. «Abbiamo depositato il ricorso al Tar contro la delibera del Comune di Firenze sugli affitti brevi – ha annunciato il ceo di Apartments Florence e presidente di Property Managers Italia, Lorenzo Fagnoni –  Speriamo di avere, già alla fine di ottobre, un’indicazione dai giudici sulla inefficacia della variante in salvaguardia».

Quindi, dopo il  primo round contro l’ex sindaco Dario Nardella, adesso il secondo contro il suo successore, Sara Funaro«Il tentativo di bloccare gli alloggi per i turisti non ha portato risultati, ma il Comune ha preferito insistere su questa strada – tuona Fagnoni – Limitare la proprietà privata e la libera imprenditoria non porta alcun beneficio concreto alla città: l’unica conseguenza reale è il danno prodotto nei confronti dei tanti fiorentini che hanno la possibilità di ottenere una fonte di reddito, spesso indispensabile, affittando la propria abitazione, magari avuta da un’eredità familiare, ai viaggiatori».

Fagnoni non si ferma e rincara la dose: «Quella della giunta fiorentina è un’impuntatura ideologica. Senza la ricettività in appartamenti Firenze avrebbe carenza di posti letto e diventerebbe proibitiva per la maggior parte dei turisti. La maggior parte degli hotel progettati sono 5 stelle. Il divieto di affitti brevi avrebbe come unico effetto, già sperimentato in altre città, l’aumento dei prezzi degli alberghi».

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Andrea Lovelock
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