Affitti brevi, tregua finita a Firenze: nuovo ricorso al Tar degli imprenditori

Affitti brevi, tregua finita a Firenze: nuovo ricorso al Tar degli imprenditori
31 Luglio 12:06 2024 Stampa questo articolo

I ricorsi non finiscono mai. Property Managers Italia torna all’attacco di Palazzo Vecchio sugli affitti brevi e si appella nuovamente al Tar contro la nuova delibera del Comune di Firenze. La tregua Santanchè-Funaro non sembra aver funzionato.

«Faremo un nuovo ricorso al Tar contro la delibera bis di Palazzo Vecchio sugli affitti brevi, che è un danno per tutta la città – annuncia il presidente, Lorenzo Fagnoni, dopo l’atto approvato ieri in Consiglio comunale – La soluzione per gestire l’overtourism non è chiuderla a chiave e i prezzi delle locazioni non sono diminuiti con il precedente divieto».

Insomma, un déjà vu: da Fagnoni-Nardella a Fagnoni-Funaro, la saga dei duelli è interminabile. «Il tentativo di bloccare gli alloggi per i turisti non ha portato risultati – attacca il presidente di Property – ma il Comune preferisce insistere su questa strada. Eppure questi ultimi mesi ci hanno dimostrato come limitare la proprietà privata e la libera imprenditoria non porti alcun beneficio concreto alla città. L’unica conseguenza reale è il danno prodotto a tanti fiorentini che hanno la possibilità di ottenere una fonte di reddito, spesso indispensabile, affittando la propria abitazione ai viaggiatori».

Le cifre parlano chiaro, soprattutto in chiave futura, sottolinea Fagnoni: «Tutti i maggiori indicatori statistici danno i flussi turistici mondiali in aumento, in particolare nelle città d’arte, nei prossimi anni. È un fenomeno che non può essere negato ma governato, la modalità però non può essere quella, semplicistica, di serrare tutto. Serve, piuttosto, studiare strategie per destagionalizzare i flussi, che a Firenze sono particolarmente concentrati su sei mesi dell’anno. Occorre, inoltre, spostare il turismo anche al di fuori delle classiche rotte del centro storico: da tempo abbiamo avanzato l’idea di creare un Uffizi 2 a Fiesole e in altre zone».

I dati, quindi, smentiscono la linea seguita finora da Palazzo Vecchio, osservano gli imprenditori immobiliari: «I costi, in ogni settore, sono saliti in modo vertiginoso nel post pandemia, spinti dall’inflazione e dalla morsa del caro vita che ha tolto respiro alle famiglie. Non servono soluzioni spot, ma un intervento diretto da parte dei livelli politici nazionali e internazionali. Anche guardando fuori dai nostri confini, le capitali che hanno cercato di limitare gli affitti brevi non hanno ottenuto un calo dei prezzi delle case».

Poi il siluro, l’ennesimo, contro Palazzo Vecchio, di Fagnoni: «Il Comune è vittima di una contraddizione inspiegabile: da un lato investe per attrarre nuovo turismo, dall’altro tenta di limitare gli imprenditori del settore. Mentre si cerca di comprimere il lavoro degli imprenditori privati del settore, che rispondono alla domanda turistica, la Regione autorizza gli hotel ad espandere la loro capacità ricettiva in appartamenti residenziali, fino al 40%. Un controsenso puro. Non è così che si cura il bene della collettività».

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