“Sink or swim”, letteralmente “affondare o nuotare” e restare a galla. Senz’altro la seconda per Luca Patanè, presidente del Gruppo Uvet e fondatore nel 2003 del BizTravel Forum, nuovamente in presenza (oltre che in diretta streaming) giovedì 24 novembre a Milano ma questa volta nella zona meeting dell’Hotel Meliá: «Nel tempo abbiamo creato una community nostra, con cui oggi ripartiamo. Con grande emozione rivedo partner e clienti, questo evento ha il preciso intento di testimoniare quello che potrebbe essere il futuro del nostro settore, anticipando desiderata e suggerimenti per le aziende».
In prima battuta, intervistato dal moderatore del forum di apertura della kermesse, il giornalista Nicola Porro, il managing partner e amministratore delegato di The European House Ambrosetti, Valerio De Molli, espone i contemporanei fattori di crisi congiunturali (pandemia, conflitto russo-ucraino, inflazione, caro energia e disruption delle catene di approvvigionamento) e spiega come «senza far ripartire i consumi (circa il 60% del Pil, ndr), alimentari e non, è molto difficile che il Paese possa tornare a crescere».
Parallelamente, però, il manager segnala che nel secondo trimestre 2022 l’Italia è stata tra i Paese europei a maggiore crescita e da inizio 2021 ha mostrato una dinamica migliore di Germania e Francia, con i valori occupazionali che hanno recuperato i valori pre Covid e un concreto recupero di attrattività sui mercati internazionali.
Quanto agli scambi turistici, «nel trimestre giugno-luglio-agosto 2022 gli arrivi sono pari al 90% di quelli del medesimo periodo pre-pandemico nel 2019. Il Pnrr sta procedendo a ritmi giusti sia in termini di investimenti che riforme: l’impatto sulla crescita nel decennio 2026-36 è, salvo imprevisti, del +13% rispetto allo scenario senza piano», aggiunge De Molli.
Numeri, questi, che trovano forza nelle parole di Patanè: «Se dovessimo vedere i dati di arrivo sugli aeroporti avremmo una visione ancora più ottimistica, anche grazie all’apertura del mercato su nuove destinazioni come quelle in Oriente. Una ripresa importante porta a un rinnovo di investimenti nell’offerta turistica e restiamo primari per il Pil del Paese, meritiamo che ci sia un ministero del Turismo e che ci dia maggiori attenzioni. Quello che noi portiamo in incoming e outgoing dobbiamo imparare però a capitalizzarlo. La mission che noi dobbiamo avere, business travel compreso, è di seguire end-to-end l’esperienza del cliente».
In sostanza, il parterre sostiene il bisogno di «iniziare a vedere i viaggiatori d’affari come vediamo i clienti leisure – dichiara Damiano Sabatino, vice presidente and managing director Europe di Travelport – A dircelo sono i dati, che rilevano un 87% di businessman che vorrebbe un’esperienza come quella che si ha prenotando una vacanza. In questo, la tecnologia ha un ruolo importante, e come già detto la crescita va comunque sostenuta con i giusti tool e le giuste politiche».
E dunque ben vengano «la continuità e l’integrazione dei servizi ancillari – afferma Pietro Diamantini, direttore business alta velocità di Trenitalia – Dando un’offerta più completa e di qualità». La stessa che auspica Stefano Barrese, responsabile della divisione banca dei territori di Intesa SanPaolo: «Il turismo ha la necessità che la qualità dell’offerta si alzi, e in tal senso abbiamo messo a disposizione una linea di prestiti che supporta investimenti per la riqualificazione alberghiera. Si tratta di loan che rafforzano la nostra attattività che non deve più limitarsi, come nel caso degli hotel, al solo pernottamento. Infine, le catene e le partnership: mettersi insieme porta vantaggi importanti in temi di costo, in particolar modo in un momento come quello attuale».