È sempre il Nord a guidare l’espansione alberghiera in Africa, con l’Egitto – in forte arrembaggio turistico – nettamente in testa: qui c’è il 21% degli hotel e il 30% delle camere in progetto o in costruzione nell’intero continente. A offrire la panoramica è l’African Hotel Chain Development Pipeline 2023 di W Hospitality Group, che parla di uno sviluppo alberghiero pari a circa 84.400 camere in 482 hotel, in 54 Paesi africani.
A guidare la top ten delle nuove aperture – considerando il numero di camere previste – c’è l’Egitto (24.944), molto più avanti rispetto agli altri; seguono Nigeria (6.772), Marocco (6.369), Etiopia (6.129), Kenya (3.729), Capo Verde (3.660), Algeria (2.862), Sudafrica (2.768), Senegal (2.650), Costa d’Avorio (2.445). Per un totale di oltre 62mila camere.
In Egitto apriranno 103 hotel: di questi 10.100 al Cairo, mentre 5.159 a Sharm el Sheikh. Altri 4.508, invece, saranno ad Addis Abeba, in Etiopia, dove inaugureranno 33 nuove strutture.
Come negli anni precedenti, le tre catene alberghiere internazionali, le statunitensi Marriott International e Hilton, e la francese Accor, sono quelle che guidano lo sviluppo dell’hôtellerie africana. Marriott ha in pipeline ben 123 strutture (22.776 camere), Accor 89 (17.484), Hilton 67 (12.427). Sul totale delle 84.427 camere in cantiere, oltre 37.500 camere (circa il 45%) sono attese in apertura nel 2023 e nel 2024.
Trevor Ward, managing director W Hospitality Group, ha dichiarato: «Sono diversi i motivi per cui lo sviluppo alberghiero in Egitto è così forte, tra cui il basso valore della sterlina egiziana e ovviamente le sue risorse turistiche senza pari. Uno dei driver della super performance di Marriott è la tendenza al franchising in Africa: Marriott ha oltre 30 marchi nel suo portafoglio».