by Giampiero Moncada | 3 Novembre 2023 11:09
RWANDA – Una crescita del 6,5% ogni anno per i prossimi 10 anni, che vuol dire arrivare a 350 miliardi dollari. Questa la previsione dello studio sulle prospettive del settore turistico in Africa, realizzato dal Wttc in collaborazione con Vfs Global, società di tecnologia per la gestione dei visti, e presentato al Global Summit a Kigali, capitale del Rwanda[1].
Secondo lo studio, il potenziale attrattivo dell’Africa si potrà liberare puntando su tre leve: infrastrutture aeroportuali, snellimento delle procedure per visti d’ingresso e attività di promozione.
Julia Simpson, ceo del Wttc, ha sottolineato che questa crescita si può quantificare in 168 miliardi di dollari che il settore viaggi e turismo aggiungerà all’economia del continente e creerà 18 milioni di nuovi posti di lavoro. Già nel 2019, la regione subsahariana ha accolto 84 milioni di visitatori stranieri e dà lavoro a 25 milioni di persone, che rappresentano il 5,6% del totale.
Entrando nel dettaglio dei singoli Paesi, i primi sei per contributo al Pil nazionale da parte del turismo, risultano nell’ordine Egitto, South Africa, Nigeria, Marocco, Algeria e Kenia. Rispetto alle cifre del 2019, riferimento pre pandemia, lo studio prevede una crescita per l’Egitto del 5,3% sui 31,5 miliardi di quattro anni fa, per il Sud Africa, il 4,1% su 31,3%, per la Nigeria, il 5,1% su 20,4 miliardi, per il Marocco il 5,3% su 14,6 miliardi, per l’Algeria, il 2,8% su 10,2 miliardi e per il Kenia il 5,2% su 7,7 miliardi.
Questo sviluppo è frutto degli investimenti nel settore che Africa sono cresciuti nei vent’anni prima della pandemia di oltre il doppio, rispetto all’incremento percentuale nel mondo intero. Il totale delle somme investite nel 2000 risultava per l’Africa di 11 miliardi contro i 559 del mondo intero. Nel 2019, in Africa si arrivava alla cifra di 40 miliardi (+250%) mentre nel mondo intero si arrivava a 1 trilione (+100%).
Per raggiungere questi obiettivi ambiziosi, però, il rapporto mette in evidenza le sfide che i vari Paesi devono affrontare. A cominciare dalla necessità di unire le forze tra le varie culture del continente e investire nella sostenibilità.
Simpson ha evidenziato l’importanza del target giovanile nelle prospettive di crescita del settore: «I giovani sono grandi viaggiatori perché hanno voglia di conoscere e sono aperti all’incontro con altre culture. Sono più sensibili alle tematiche ambientali e vogliono viaggiare in modo rispettoso della natura. Ma il problema, da questo punto di vista, non è il trasporto aereo quanto, invece, gli spostamenti a terra. Perché sono quelli che impattano maggiormente sull’ambiente».
In chiusura di lavori, l’annuncio: sarà Perth, in Australia, a ospitare il Global Summit 2024.
E in tema di annunci, arriva la nomina nel nuovo chairman del Wttc. Sarà Greg O’Hara, fondatore e amministratore delegato senior di Certares, già membro del comitato esecutivo del World Travel & Tourism Council dal 2019 e vicepresidente dal 2021.
Entrerà in carica a novembre e succederà a Arnold Donald, ex presidente e amministratore delegato di Carnival Corporation, in carica dalla primavera del 2021.
«Innanzitutto vorrei ringraziare Arnold per il suo enorme contributo al Wttc, la sua incrollabile dedizione e l’eccezionale leadership durante il suo mandato – ha commentato Julia Simpson – Ora ci imbarchiamo in un nuovo capitolo e sono lieto di dare il benvenuto a Greg come nostro nuovo presidente. Greg porterà una vasta esperienza e una profonda conoscenza del settore dei viaggi e del turismo e credo che sotto la sua guida il Wttc raggiungerà nuovi traguardi in un settore che sta crescendo più velocemente dell’economia globale».
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