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Agenti di viaggi, si cambia: l’impegno di Maavi per il 2023

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Quest’anno o mai più: sembra essere questo l’imperativo di Maavi, l’associazione guidata da Enrica Montanucci, artefice di numerose manifestazioni di piazza che in pochi anni si è conquistata la credibilità di tanti agenti di viaggi, al punto che nel 2023, oltre che sul totale riscatto di una categoria devastata dalla pandemia, punterà al proselitismo attraverso un potenziamento dei suoi servizi di consulenza.

Le priorità della sigla per il nuovo anno su fronte associazione, filiera e azioni al consumer, sono elencate dalla stessa Montanucci, che con il suo intervento segue quello di Astoi in questo servizio a puntate.

«Ci sono grandi novità in arrivo – anticipa la presidente – Innanzitutto, un cambiamento importante nei primi mesi di cui vi daremo contezza appena pronti a comunicarlo, ma già in lavorazione, ma anche la nuova gestione del sito e attività di comunicazione, con l’introduzione di un nostro servizio “it” interno. Altra cosa importantissima, la creazione e la messa in opera del servizio di consulenza generica con lo Studio Erresse, un team di professionisti creato in questo ultimo anno, con corrispondenti in tutta Italia per le agenzie iscritte, con una regia unica, per evitare uno dei più grandi problemi che da sempre ci affligge, ovvero le libere interpretazioni di leggi e decreti da parte di consulenti che troppo spesso non sono specializzati in turismo. Avere uno studio che dia indicazioni in concerto alle agenzie, eviterà senza dubbio situazioni come quelle che hanno visto esclusi dai ristori quasi 1.000 agenti di viaggi per incompetenza dei consulenti».

Ma l’azione e il pressing di Maavi sulle istituzioni  riguarderanno anche gli interessi di tutta la filiera distributiva, come spiega Montanucci: «Le priorità che richiamano l’attenzione sono almeno tre: la distribuzione dei 39 milioni di euro, che sappiamo chiederà almeno tre mesi, se non quattro, prima di essere operativa (per ragioni relative all’autorizzazione europea per ulteriori aiuti di Stato); poi c’è la gestione dei voucher, sia per quanti li hanno già rimborsati, che per quanti li debbono ancora rendere, per poter sostenere la situazione finanziaria delle agenzie oramai notevolmente stressata. E vanno anche sollecitate le azioni sulla comunicazione per far sì che il ministero sostenga l’immagine delle adv italiane, ricreando nel pubblico attraverso spot istituzionali e sostenendo chi voglia fare azioni pubblicitarie in proprio con crediti di imposta. Tutto questo per  ricreare il concetto “prenotare in agenzia è cool, è qualità, è garanzia”».

Mentre, sul fronte della clientela, lo scenario delineato da Montanucci è chiaro: «C’è l’obbligo di una evoluzione assoluta a livello digitale, la disponibilità sempre più ampia in termini temporali attraverso l’utilizzo di tecnologia e l’imperativo di affinare la professionalità per rimarcare la grande differenza di supporto tra agenti di viaggi (affidabili) e web (che troppo spesso offre prodotto casuale e commercialmente banale). Grande evoluzione, perciò, nei punti vendita con strumenti che consentano al cliente di smanettare in negozio, dando l’impressione di un fai da te tutelato con la firma finale dell’agente di viaggi che garantisce fornitore ed acquisto. Occorre, infine, ascoltare il mercato da cui giungono richieste sempre più differenziate: servono in tal senso meno vacanze a data fissa e più flessibilità nella costruzione dei pacchetti».

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