Nessuna errata corrige finora, né rettifica pubblica “a mezzo tv” come deontologia imporrebbe. Quello che arriva dalla redazione della trasmissione Kilimangiaro – oggetto di dure critiche dopo lo sconsiglio di Pasqua di Gloria Aura Bortolini ad acquistare esperienze di volontariato con gli animali in agenzia di viaggi – è a malapena un timido commento su Facebook al post con il video incriminato. Un messaggio che recita così: «Ci scusiamo, si è trattato di un refuso nella stesura del copione, il riferimento era ad alcuni siti di viaggio internazionali, erroneamente definiti agenzie, che offrono pacchetti che includono esperienze di volontariato, per questo abbiamo consigliato di rivolgersi direttamente alle associazioni di volontariato. Non volevamo assolutamente denigrare le agenzie e cercheremo di rimediare quanto prima a questo errore con le rettifiche del caso».
Parole che non sembrano placare gli animi. «Il mio “refuso” è dover pagare un servizio pubblico imbarazzante», commenta qualcuno. «Mi auguro che le associazioni di categoria procedano con una denuncia per diffamazione e favoreggiamento all’abusivismo. Avete toccato il fondo. Il messaggio che state facendo passare, è incitare all’illegalità», scrive qualcun’altro.
E in effetti la frase di Bortolini, collaboratrice della conduttrice Camila Raznovich («Le agenzie offrono pacchetti molto costosi. Per risparmiare rivolgetevi direttamente alle associazioni»), ha immediatamente suscitato la reazione di Fiavet, in rappresentanza delle adv.
«Il messaggio che sembra essere passato è quello di incentivare l’abusivismo e il fai da te, a discapito, in primo luogo, della sicurezza del viaggiatore/consumatore», scrive la federazione, che sottolinea come, sulla pagina Facebook della trasmissione, sia ancora reperibile il filmato «e nonostante sia stato oggetto di aspre critiche da parte di molti agenti di viaggi, che hanno indotto il gestore della pagina social a improntare una improbabile e insoddisfacente nota di precisazione, il contenuto risulta ancora presente e non modificato».
Per questo Fiavet ha deciso di inviare una lettera alla Rai, all’ufficio Affari legali e alla direzione di Rai3. Una buona occasione per farsi sentire: tanto dal servizio pubblico, quanto dalle singole agenzie, la cui prima necessità è essere rappresentate e difese con forza.