by Redazione | 25 Febbraio 2021 7:00
I buoni pasto dei dipendenti che si trovano a operare in smart working non vengono contabilizzati come reddito di lavoro dipendente. La modalità agile non influisce sull’esenzione fiscale prevista per i buoni pasto e il datore di lavoro, dunque, non è tenuto a operare nei confronti di questa tipologia di lavoratori la ritenuta a titolo di acconto Irpef sul valore dei buoni pasto.
Il chiarimento è contenuto nella risposta n°123 del 2021 dell’Agenzia delle Entrate, che specifica come non concorrano alla formazione del reddito del lavoratore dipendente le somministrazioni di vitto da parte del datore di lavoro nonché quelle in mense organizzate direttamente dal datore di lavoro o gestite da terzi; le prestazioni sostitutive delle somministrazioni di vitto fino all’importo complessivo giornaliero di euro 4, aumentato a euro 8 nel caso in cui le stesse siano rese in forma elettronica.
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