Agenzie di viaggi in piazza:
cronaca della maxi protesta

Agenzie di viaggi in piazza: <br>cronaca della maxi protesta
02 Marzo 17:55 2020 Stampa questo articolo

“Non lavatevene le mani”. È uno dei tanti striscioni esposti durante la manifestazione che ha coinvolto un migliaio di agenti di viaggi (e non solo) in via Molise, di fronte al ministero dello Sviluppo economico. Un richiamo alle precauzioni in vigore in questi giorni per contrastare la trasmissione del coronavirus, ma soprattutto una richiesta di attenzione e di tutela al governo affinché non abbandoni l’industria dei viaggi italiana, colpita duramente dalla psicosi generata dall’emergenza sanitaria.

Una protesta partita dal basso e intitolata #nonsmetteremodiviaggiare, che in questo momento di enorme crisi ha dato voce alle agenzie italiane tutte, anche quelle non presenti, e che guidata dalle due organizzatrici, Vanessa Costantini e Stefania Caliciotti, ha raggiunto come primo risultato un incontro con una delegazione del Mise, a cui ne seguirà un altro a stretto giro e che sul tavolo ha visto anche le misure presenti nel decreto legge salva-turismo in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

LA CRONACA DALLA PIAZZA SUI SOCIAL DE L’AGENZIA DI VIAGGI MAGAZINE

Fischietti, trombette, megafoni, in piazza c’erano tutti e tutto, e tra l’abbraccio di una coppia di agenti giovanissimi, le urla rabbiose di chi in cinquant’anni pensava di averle viste tutte, un «ridateci l’onore» e un «gita scolastica bloccata agenzia di viaggi rovinata», il messaggio è stato forte e chiaro, e ora la palla passa a un governo che non può più ignorare una categoria che c’è e si è fatta sentire, cuore pulsante della travel industry che da sola fa circa il 12-13% del Pil nazionale.

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«Ovviamente, come si immaginava, il tavolo è stato di proposte però devo dire che sono arrivate delle risposte immediate – spiega Enrica Montanucci, titolare dell’adv Passaggio in Volo e presente, insieme a Costantini e Caliciotti, all’incontro al ministero – Partiamo dalla cosa più importante: nella serata di oggi, lunedì 2 marzo, verrà definitivamente presentato il decreto che andrà in Gazzetta e la parte relativa al credito con fondo di garanzia statale è già stata approvata». In sostanza, verrebbe istituito un fondo di 50 milioni di euro con il diritto all’accesso al credito garantito per l’80%.

E ancora il nodo rimborsi, per cui le adv hanno ribadito la necessità «per tutte le scuole, compreso il discorso relativo ai musei, comunque lì dove ci sono stati dei pagamenti anticipati, di estendere l’obbligo a tutti, non solo ai contratti nazionali. A seguire, va corretta ogni distorsione fatta nell’attuale decreto, senza dimenticarci della cassa integrazione in deroga, non solo per le zone rosse», prosegue Montanucci.

Last but not least, l’urgenza di intervenire sui Paesi esteri: «questo è un Paese sano e la Farnesina deve muoversi a ricostituire quello che è il concetto di un’Italia che non ha il rischio batteriologico», chiude l’agente, un vero fiume in piena durante tutta la giornata, tra interviste, dibattiti e parole di conforto per i colleghi, soprattutto per i più abbattuti.

«È nato tutto da una telefonata, non ci aspettavamo di arrivare a tanto – raccontano le due organizzatrici del sit in – Continuiamo a portare avanti quanto scritto nel comunicato contenente le nostre richieste e quanto detto al Mise. Sono necessarie tutele e vogliamo essere riconosciuti come categoria perché ad oggi non esistiamo per nessuno. Invece ci siamo, siamo qui».

agenzie_miseIn piazza, in mezzo a tanti volti preoccupati e arrabbiati, anche Ornella Papa dalla Sicilia, dell’agenzia Italia e Resto del Mondo. È partita in piena notte per unirsi alla protesta: «Se noi non vendiamo, non facciamo biglietteria di qualsiasi tipo, o anche gite d’istruzione, non possiamo guadagnare, e quindi come paghiamo l’Inps, l’Rc piuttosto che il fondo di garanzia? Noi non abbiamo dei magazzini, noi vendiamo al momento, a stagionalità. Di cosa parliamo? Non possiamo andare avanti, è normale che così ci inducono a chiudere. Obbligatoriamente».

In prima linea anche Guy Luongo e tutto il suo team di Ixpira: «Che si blocchino mutui, che si dia la possibilità di avere un annullamento dei contributi perché tra due mesi non abbiamo il respiro per poter pagare quello che ci sospendono adesso. Noi ci occupiamo di incoming e outgoing e rappresentiamo con la mia azienda l’intero comparto turistico: siamo tutti in ginocchio, abbiamo avuto in questo periodo il 100% delle cancellazioni. C’è bisogno del Piano Marshall per il turismo perché possiamo resistere un mese, forse. Chi ha creato questo caos deve darci degli strumenti per poter resistere».

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A sostegno delle agenzie, defilate per poter dare spazio ai veri protagonisti della giornata, alcune associazioni di categoria, tra cui Fto, presente in piazza con il suo direttore, Gabriele Milani: «In momenti come questi è importante essere uniti per far sentire più forte la voce della nostra categoria, che sta vivendo un momento negativo senza precedenti».

Pur apprezzando un’attenzione particolare al settore, prosegue Milani, «abbiamo urgentemente bisogno di misure straordinarie per tagliare i costi e di contributi economici a supporto per garantire la sopravvivenza delle aziende. Nel fine settimana la situazione è ulteriormente peggiorata e sentiamo la necessità di attivare un tavolo di coordinamento permanente interministeriale per la gestione dell’emergenza e la attivazione di misure per il rilancio. Credo che in un momento critico come questo le associazioni possano e debbano giocare un ruolo fondamentale di aggregazione e rappresentanza, facendosi portavoce delle richieste delle imprese».

L'Autore

Giulia Di Camillo
Giulia Di Camillo

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