Il turismo a stelle e strisce rinsalda i rapporti con il mercato italiano e lo fa sia sul fronte trade che consumer, con nuove attività, programmi e progetti a cominciare dall’appuntamento del Media Marketplace tenutosi a Milano e che ha visto insieme l’associazione Visit Usa Italy e l’ente di promozione The Brand Usa con una serie di tourist board locali.
In particolare la più grande novità è che potrebbero presto entrare anche le agenzie di viaggi in Visit Usa Italy, come ha anticipato il presidente Francesco Paradisi: «Stiamo pensando a questa possibilità, puntando per loro a un ruolo specifico – spiega – In arrivo intanto c’è un nuovo programma di formazione trade in partnership con The Brand Usa e anche un programma di membership per agenzie e network. Ad oggi sono 3.300 le adv del programma Ambassador, mentre la newsletter B2B ne raggiunge 4.500. Dal 2023 poi, stiamo pensando a una newsletter anche consumer, nell’ambito del progetto di sviluppo delle potenzialità B2C a vario livello».
Intanto a novembre parte il roadshow che fino a marzo vedrà l’associazione impegnata soprattutto in località minori d’Italia. Il 14 dicembre sarà la volta del Xmas Meeting, con l’assemblea annuale e un workshop con le adv.
Un altro appuntamento importante per la collaborazione tra Italia e Stati Uniti sarà Showcase Usa-Italy, organizzato dallo U.S. Commercial Service e giunto alla 26ª edizione, e che si terrà il 4-5 marzo 2023 a Catania. In attesa dell’evento di riferimento del turismo made in Usa, Ipw, a cura della US Travel Association, in programma l’anno prossimo a San Antonio dal 20 al 24 marzo 2023.
«L’obiettivo è tornare a livelli importanti pre Covid di traffico verso gli Usa», spiega Paradisi. Ecco quindi che la missione vede lavorare insieme le tre realtà di riferimento in modo da incrementare la promozione della destinazione sul mercato italiano. Al fianco di Visit Usa e Commercial Service, infatti, c’è anche The Brand Usa a ribadire l’importanza del mercato tricolore, attraverso le parole di Jackie Annis, vp for global market del National tourist office che ha debuttato nel 2010 grazie all’amministrazione Obama.
La manager non nasconde l’impatto globale della pandemia, durante la quale l’ente si è visto svanire i fondi derivanti dal pagamento dell’Esta a causa della chiusura del traffico. «Ma ora siamo back in business. Dalla riapertura dei confini l’Italia si è confermata quinta nella top ten europea in termini di arrivi. Anche se da un lato Milano sta recuperando bene, ma dall’altro Roma è ancora indietro sul fronte del recupero di connettività. E in generale i collegamenti aerei rimarranno una sfida su cui focalizzarci nel 2023, come anche la carenza di personale nell’industria turistica, una questione che ha impattato tutti. Stiamo cercando di sensibilizzare chi lavora in front line sull’importanza dei visitatori internazionali. Gli altri temi cruciali sono la crisi economica e il cambio del dollaro, anche se va detto che anche altri competitor long haul sono diventati più cari. Ma siamo ottimisti sul 2023, il travel trade è forte, e la richiesta è alta».
Intanto l’Ente lavora sui pilastri della promozione e dello storytelling per i mercati internazionali. «The great outdoors, che punta sul desiderio di esplorare i grandi parchi e di stare all’aria aperta; lo Sport Tourism, che vuole capitalizzare sulla curiosità e sull’attrazione per gli sport americani e per il mondo che vi ruota intorno; il lusso, che è una questione di esperienza più che di ‘stelle’, e che può essere rappresentato per esempio da un glamping sotto le stelle nel Grand Canyon, un tour dietro le quinte al Met o lezioni private di cucina con grandi chef; anche i viaggi culinari nello specifico rientrano nei pilastri di promozione, come pure tutto il filone della musica e del turismo cinematografico e legato alle serie tv».