Non più rinviabile la formazione negli agriturismi, con investimenti mirati per qualificare il personale di queste imprese: è la priorità manifestata da Confagricoltura Toscana che ha deciso di affidare a Fabiola Materozzi, già coordinatrice di Agriturist Toscana e docente operatore agrituristico negli istituti superiori, il compito di aiutare e consigliare le imprese agrituristiche.
Proprio per questo Materozzi sarà presente una volta a settimana nella sede di Confagricoltura Toscana in via degli Alfani a Firenze.
Un passo obbligato perché, secondo la confederazione, negli ultimi 10-15 anni il settore agrituristico è profondamente cambiato, soprattutto in Toscana.
«Gli agriturismi continuano a tirare, ma sono finiti i tempi dei finanziamenti a fondo perduto – spiega Materozzi – E cresce l’interesse per sostenibile ed energie alternative. È fondamentale il potenziamento dell’offerta, visto che non basta più la location ma serve fornire nuovi servizi e viene richiesta una persona di riferimento, servizi vari e sempre più evoluti. Si registra una riduzione della permanenza media, che 15 anni fa si attestava sulle 3 settimane. L’utente degli agriturismi, tra cui migliaia di stranieri, cerca il prodotto tipico, si sono innalzate le aspettative e il posizionamento medio dell’offerta».
Ecco perché si deve puntare in primis sulla formazione: «Le imprese agrituristiche devono ancora entrare appieno nel sistema dell’accoglienza con tanto di adeguata promozione, con personale qualificato che parli più lingue. La qualificazione del personale oggi è una priorità. Con l’agriturismo bisogna cercare di dare un’immagine del territorio – aggiunge – Ci sono margini di crescita? Sicuramente sì, ma deve decisamente migliorare la capacità di fare rete, il coordinamento fra le aziende. Dobbiamo renderci conto che si deve imparare a vendere non solo il proprio agriturismo ma il territorio. Il messaggio che deve passare è che noi siamo i primi a conoscere il territorio e a tutelarlo. C’è futuro se si crea una collaborazione forte tra aziende, la crescita deve riguardare il settore non la singola attività».
In Italia, le aziende agrituristiche attive sono oltre 25mila e quelle multifunzionali (che offrono almeno tre servizi) sono il 38% (+21,3% rispetto al 2011); sono le isole a registrare l’incremento più elevato. Il 63% dei comuni italiani ne ospita almeno una ma si arriva a oltre il 98% in Toscana e Umbria.
«Alla Regione Toscana – dice infine Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana – chiediamo che la gestione idrica sia intesa come approvvigionamento e reintegro dell’acqua delle piscine. Ma gestione anche dei pozzi, dei bacini di accumulo per l’agricoltura. Una migliore gestione dei rifiuti e una spinta alla collaborazione intersettoriale. La politica dei compartimenti stagni ormai è controproducente».