Aigae porta a Paestum l’Open Outdoor Experiences
Essere protagonisti dello sviluppo del turismo outdoor con un ruolo propositivo è la mission che Aigae, l’associazione italiana delle guide ambientali, ha illustrato a Paestum durante la prima edizione del Salone “Open Outdoor Experiences”.
Centinaia di guide sono arrivate da tutte le regioni italiane per formarsi e discutere del futuro dell’associazione che ad oggi, con oltre 3.200 iscritti, è la principale realtà a rappresentare l’escursionismo ambientale in Italia. Un mondo fatto per più del 40% di donne e con un’età media molto giovane. Prima della pandemia erano circa 4 milioni ogni anno le presenze alle escursioni Aigae. Dopo un inevitabile stop i numeri ricominciano a crescere, sia in termini di escursionisti che di persone che intraprendono un articolato percorso formativo per diventare guide ambientali escursionistiche.
«L’ampia partecipazione a questo evento – spiega Guglielmo Ruggiero, presidente di Aigae – dimostra la vitalità del turismo outdoor in Italia. Le nostre guide sono arrivate dall’Alto Adige come dalla Sicilia o la Sardegna per prendere parte a un evento formativo e assembleare che non ha eguali. Workshop, convegni e vere e proprie esperienze escursionistiche sono gli strumenti che abbiamo messo in campo per creare comunità tra le guide associate e spiegare che la nostra è una professione fondamentale. Le guide sono veri e propri custodi del territorio che si formano e lavorano per la sicurezza delle escursioni e per lo sviluppo locale di luoghi e comunità che spesso sono poco conosciute ma rappresentano il tesoro più prezioso del nostro Paese. Per questo abbiamo deciso di aprire gli eventi anche a persone non associate, affinché possano comprendere cosa significa il mestiere di guida e le potenzialità che ha per la valorizzazione di un patrimonio naturale e culturale condiviso».
I temi affrontati dagli eventi hanno spaziato dall’accompagnamento di disabili alla valorizzazione della risorsa mare, dal primo soccorso al legame con i luoghi visitati, in particolare la valorizzazione di piccole aziende che si occupano di ospitalità ed enogastronomia.
«Lo sforzo che abbiamo fatto e che continueremo a fare in futuro – conclude Ruggiero – è quello di mettere al centro la nostra base associativa e ascoltare le loro voci. Nessuno meglio delle nostre guide conosce i territori in cui accompagna gli escursionisti e intuisce, quindi, i bisogni e le soluzioni più adatte a valorizzarli. L’assemblea è stata un momento cruciale per definire le linee guida su cui muoverci per rendere Aigae un punto di riferimento per chi, da un lato, vuole intraprendere questa professione e per chi, dall’altro lato, cerca nella guida un riferimento per svolgere attività all’aria aperta in sicurezza e contatto reale con i luoghi che visita».