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Air Belgium cancella tutti i voli senza rimborsare i passeggeri

air belgium da adobe

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Passeggeri a terra, per giunta senza rimborso. È il caso della compagnia belga Air Belgium – nata cinque anni fa e ora in grave crisi finanziaria – che ha annunciato lo stop a tutti i voli di linea a partire dal 3 ottobre. La notizia, già annunciata dall’azienda stessa, è rilanciata e commentata dall’Ectaa, l’associazione che rappresenta in Europa 80mila tra agenzie di viaggi e tour operator: “Siamo sgomenti per le ricadute di questo annuncio improvviso. Anche perché la compagnia non non è in grado di rilasciare alcun rimborso per le prenotazioni effettuate tramite il circuito Iata. Ancora una volta – si legge in una nota della sigla – un vettore ha bloccato tali procedure di rimborso, costringendo gli agenti a rimetterci per le cancellazioni dei voli”.

Air Belgium presenterà al Tribunale istanza di ristrutturazione: un meccanismo che le consente di congelare il debito e negoziare i termini di rimborso in un arco di cinque anni. Stando ai media belgi, se tale piano dovesse ricevere l’ok delle autorità giudiziarie, i passeggeri dovranno attendere almeno un anno per vedersi restituire i propri soldi.

“Questo palese disprezzo per i diritti dei passeggeri contraddice l’Air Passenger Rights Regulation dell’Ue (Reg. 261/2004), che prevede l’obbligo di rimborso entro sette giorni dalla cancellazione del volo”, scrive Ectaa. «Il fallimento e la successiva cessazione delle operazioni delle compagnie aeree rappresentano un problema grave, che si ripercuote su consumatori già vulnerabili e finanziariamente in difficoltà. Dal 2017 sono falliti più di 140 vettori, con effetti in lungo e in largo sul mercato», ha affermato il presidente dell’associazione, Frank Oostdam.

Ectaa specifica anche che “i passeggeri che hanno prenotato pacchetti di viaggio sono molto più tutelati, ma ciò comporta un onere significativo per i tour operator, molti dei quali sono piccole e medie imprese. I t.o. devono garantire ai propri clienti biglietti alternativi, solitamente molto più costosi se acquistati sotto data. Inoltre – sottolinea – non è previsto rimborso per i voli originariamente cancellati”.

L’associazione punta il dito, poi, contro la “distorsione della concorrenza nel settore dei viaggi”, che “ha conseguenze di vasta portata ed è dannosa per i consumatori. È fondamentale che questi problemi vengano affrontati con urgenza nel prossimo futuro con una revisione della direttiva Ue sui pacchetti turistici, nel quadro della legislazione sui diritti dei passeggeri”.

Da qui la richiesta di Ectaa alla Commissione europea di “adottare un’azione rapida e decisiva per proteggere i diritti e gli interessi dei cittadini/passeggeri e delle stesse imprese di viaggio”.

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