by Redazione | 18 Maggio 2020 11:16
Circa 20mila dipendenti su un totale di oltre 38mila. Per fronteggiare le conseguenze dell’emergenza da coronavirus, Air Canada ha annunciato il licenziamento di oltre la metà della sua forza lavoro a partire dal 7 giugno, con un piano che prevede da un minimo di 19mila lavoratori, a un massimo di 22.800 lavoratori destinati a rimanere a casa.
In seguito alla pandemia, la compagnia aerea ha dovuto ridurre i voli del 95%, mantenendo a terra 225 aerei. «Abbiamo quindi preso una decisione molto difficile oggi e stiamo per ridurre significativamente le nostre operazioni per soddisfare le previsioni, il che purtroppo significa ridurre la nostra forza lavoro del 50-60 per cento», ha spiegato il vettore con una nota.
Attualmente, ha sottolineato Air Canada, la compagnia “brucia” circa 22 milioni di euro ogni giorno. Dopo la chiusura delle frontiere, Air Canada continua ad operare nel Paese nordamericano, ma in un numero limitato di aeroporti.
«Stiamo agendo in questo modo per preservare il nostro flusso di cassa, adeguare le dimensioni dell’azienda al livello di traffico previsto a medio e lungo termine e prepararci a riprendere la nostra crescita quando l’attività tornerà a crescere», conclude la nota.
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