by Giorgio Maggi | 6 Dicembre 2018 16:01
«Adesso è tutto a posto, abbiamo parlato con il trade e i principali network. A conti fatti, la soluzione che abbiamo trovato sarà migliore per le agenzie rispetto alla precedente». Per Renato Scaffidi, da poco più di tre mesi country manager di Air Europa per l’Italia, sono un ricordo lontano le polemiche di fine estate sulla questione agency debit memo (adm) che tanto aveva infiammato le adv e alcune associazioni di categoria. Sul finire di agosto, infatti, la compagnia aerea aveva annunciato il passaggio quasi immediato a una penale del 16% non cumulativa sugli errori commessi dagli agenti in fase di prenotazione sui sistemi Iata, scatenando le proteste del mondo agenziale[1].
«Riconosco che forse a livello centrale la comunicazione avrebbe potuto essere gestita meglio, ma i malintesi ci sono stati praticamente solo nel nostro mercato». Spazio allora alla nuova soluzione che, messo a punto anche il lato tecnologico, diventerà operativa a gennaio. «Abbiamo previsto un minimo e un massimo, fermo restando il fatto che chi non seguirà le best practice dovrà pagare».
Intanto, il vettore spagnolo chiude un 2018 da incorniciare, mantenendo la seconda posizione in termini di market share sui collegamenti tra Italia e America Latina alle spalle di Iberia. «È stato un anno che ha visto l’aumento delle frequenze da Roma e Milano per Madrid, con tre giornaliere per ciascun aeroporto. E ancora, l’avvio dei collegamenti da Venezia, due al giorno. In tutto, adesso offriamo otto voli giornalieri dalla Penisola. Dopo la Spagna, siamo il secondo mercato più importante per la compagnia, grazie anche al fatto che abbiamo registrato un load factor medio dell’86%».
Sul fronte del network, rimangono confermate le aperture per la prossima estate di Panama e Iguaçu, cui dovrebbero fare seguito Fortaleza e Medellin, condizioni politiche e autorizzazioni governative permettendo. Per quanto riguarda le tariffe, nessun cambiamento in vista. «Le Light, senza bagaglio, stanno andando molto bene sul nostro mercato, considerata la loro convenienza. Rimarranno insieme a quelle dinamiche, legate al periodo di acquisto in funzione della vicinanze alla data di partenza».
In vista di un’eventuale ulteriore espansione del network – per il momento manca solo Santiago del Cile nell’elenco delle destinazioni raggiunte – continua poi il rinnovamento della flotta long haul che oggi conta 10 Boeing 787-9 Dreamliner, a cui se ne aggiungeranno altri 5 nel 2019, per arrivare a quota 27 nel 2022, quando usciranno definitivamente gli Airbus A330. La flotta di medio raggio, invece, avrà 31 aeromobili entro il 2022.
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