Spinosissima vicenda per Air France che intralcia, almeno in parte, la ripresa post Covid. Secondo quanto riportato dalla rivista trade francese L’Echo Touristique, oltre 4.000 hostess e steward hanno presentato ricorso per risarcimento davanti al Tribunale del lavoro di Bobigny (Seine-Saint-Denis). Si tratta di procedimenti individuali perché in Francia non è possibile presentare azioni collettive in ambito lavorativo. Se si considera che il vettore dispone di circa 13mila membri che fanno parte del personale di bordo, si comprende bene l’entità del contenzioso e l’impatto che potrebbe avere sulle casse dell’aerolinea.
La vicenda che vede coinvolto dunque quasi il 30% del personale risale al 2013 quando la compagnia d’Oltralpe, in gravi difficoltà finanziarie, riuscì a trovare un accordo con le organizzazioni sindacali che accettarono il cosiddetto Piano Transform 2015, che prevedeva il congelamento delle promozioni per un valore di 500 milioni di euro.
Ma, secondo fonti sindacali, l’accordo di dieci anni prevedeva che i dipendenti recuperassero i livelli che avrebbero raggiunto senza il congelamento, a partire dal 2016, mentre i vertici Air France hanno di fatto rifiutato tale valutazione, azzerando così l’accumulo di tre anni. Agli inizi del 2020 la Corte d’appello francese ha intimato alla compagnia aerea di effettuare gli adeguamenti salariali previsti, ma l’irrompere sulla scena dell’emergenza mondiale del Covid e il ricorso alla Corte di Cassazione presentato da Air France ha ulteriormente rallentato l’iter del contenzioso.
Ora il personale di bordo AF non intende attendere la sentenza dell’Alta Corte, prevista per la prossima estate, e ha deciso di ottenere il risarcimento dal Tribunale del lavoro. Contattata dai media francesi, Air France-Klm ha scelto di non “commentare una procedura in corso”.