by Andrea Lovelock | 1 Marzo 2024 11:55
Quarto trimestre dell’anno da dimenticare per Air France-Klm. Dopo un periodo di grande rilancio, con il 2023 che si è chiuso con un fatturato di 30 miliardi di euro (+14%) e un utile di 1,7 miliardi, ha subìto una brusca frenata nell’ultimo trimestre, contabilizzato con un passivo di 256 milioni rispetto all’utile di 496 milioni che aveva fatto segnare nello stesso periodo del 2022. La causa va ricercata nelle crisi geopolitiche, che si sono acuite con le tragiche vicende in Israele e Gaza[1], con il blocco navale di Suez, il terremoto in Marocco[2] e gli scioperi a catena nel trasporto aereo[3].
Significativa la crisi operativa del vettore low cost Transavia che ha dovuto subire i contraccolpi del forte ribasso nelle vendite su Egitto e Giordania.
Sono proprio queste variabili indipendenti a preoccupare i grandi Gruppi dell’aviazione commerciale in Europa: a partire da Iag[4], nonostante il raddoppio degli utili nell’ultimo trimestre, passati dai 232 del 2022 a 504 milioni dello scorso anno.
A confortare tutte le compagnie aeree europee sono i soddisfacenti risultati di traffico verso gli Usa e il Sudamerica, aree dove tutti i vettori segnano riscontri commerciali positivi. Ma è chiaro che non basta a far quadrare i conti, anche perché il perdurare del conflitto in Ucraina e il conseguente divieto di sorvolo in Russia, rende pesante in termini di costi (soprattutto quelli del carburante) l’operatività delle aerolinee verso l’Oriente.
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