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Air France, Smith: «Puntiamo sui big spender Usa»

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Air France-Klm scommette sui turisti statunitensi facoltosi per far crescere i profitti. Lo ha detto l’amministratore delegato, Ben Smith, in un’intervista al Financial Times.

Smith ha parlato di una domanda «incredibile» per i viaggi in business e in prima classe, che ha convinto Air France a modificare il suo business model per concentrarsi sulla clientela premium. Sono in particolare i turisti statunitensi benestanti, che non guardano a spese per capi di moda e alberghi a Parigi, che possono aiutare il Gruppo aereo a riprendersi da un anno «difficile».

TURISTI RICCHI PER SALVARE LE CASSE

«È incredibile quello che gli americani spendono per venire qui», ha detto Smith, parlando dai suoi uffici di Parigi. Ha parlato di un fermento «pazzesco» durante la Paris Fashion Week, inaugurata lunedì 3 marzo. Air France, per un biglietto andata e ritorno in prima classe tra New York e Parigi, ad aprile, fa pagare circa 24mila dollari.

La decisione di puntare sulla fascia più alta del mercato è stata presa dopo che il Gruppo, che detiene Air France, Klm e una quota di minoranza in Sas, ha registrato profitti annuali in deciso calo. I profitti netti si sono dimezzati a 489 milioni di euro, con ricavi in rialzo del 5% a 31,5 miliardi di euro.

Le compagnie aeree europee e statunitensi hanno notato che i turisti facoltosi stanno sostituendo chi viaggia per affari nelle classi a bordo più costose. Nessuno meglio di una compagnia aerea di base a Parigi, città sinonimo di moda e brand di lusso, può catturare questa domanda premium, secondo Smith. Air France ha comunicato che il rendimento medio, vale a dire il prezzo medio del biglietto “aggiustato” per la lunghezza del volo, su biglietti venduti ai clienti statunitensi è aumentato del 25% tra il 2018 e il 2024. Il trend è destinato a proseguire, sempre che non arrivi il presidente statunitense, Donald Trump, a disturbarlo.

C’È POSTO PER I RICCHI. LE DIFFICOLTÀ CON LE RIVALI

Smith ha poi dichiarato che Air France punta a sostituire una parte dei passeggeri in classe economica con viaggiatori «di maggior valore» anche sui voli a corto raggio. «Pensiamo che i viaggiatori premium spingeranno in alto i rendimenti. E con i costi che abbiamo, abbiamo bisogno di ogni centesimo», ha detto Smith. L’amministratore delegato ha poi fatto presente che le compagnie europee non possono competere direttamente con Turkish Airlines o le compagnie mediorientali, che portano i passeggeri a destinazione, in Asia, con un solo stop nei loro hub. Queste compagnie, tra cui Emirates, Etihad e Qatar Airways, non sono soggette alle tasse ambientali dell’Unione europea e non sottostanno alle regole per tagliare le emissioni nocive, che prevedono l’uso di carburanti sostenibili, molto più costosi. «Non c’è parità di condizioni…è molto frustrante», ha detto Smith. «Per noi, immaginare di aprire nuove rotte in aree dove le compagnie del Golfo sono dominanti, non è realistico».

SGUARDO AL SUDAMERICA

Smith, che ha fatto parte della delegazione del governo francese in visita in Portogallo, la scorsa settimana, ha detto che Air France-Klm sarebbe interessata ad acquisire una quota maggioritaria della compagnia di bandiera Tap, che il governo portoghese intende privatizzare entro l’anno. Anche Lufthansa e Iag, proprietaria di British Airways, sono interessate a Tap, che fa gola per la sua rete di collegamenti aerei per il Sudamerica.

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