Airbnb dona 1 milione alle dimore storiche italiane
Sostenere il patrimonio storico e culturale del nostro Paese e renderlo al contempo più accessibile: è l’obiettivo del nuovo bando Adsi (Associazione dimore storiche italiane) reso possibile da una donazione di Airbnb.
Il contributo – ben 1 milione di euro – consentirà ai proprietari di dimore storiche di accedere a finanziamenti per interventi di recupero di immobili già convertiti o da convertire all’ospitalità o per il miglioramento dei servizi ricettivi già presenti. L’annuncio è stato dato, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, da Adsi e Airbnb nel corso del convegno Abitare nella storia, guardare al Futuro, tenutosi oggi a Palazzo Taverna a Roma, con il saluto della Sottosegretaria di Stato al Ministero della cultura Lucia Borgonzoni.
La donazione effettuata da Airbnb si inserisce in un più ampio progetto di valorizzazione del patrimonio culturale europeo promosso dalla piattaforma. In Europa, le prenotazioni di dimore storiche nella prima metà del 2022 sono più che raddoppiate rispetto al 2019, mentre il numero di host in questa categoria è aumentato di oltre il 50%.
«Le dimore storiche, oltre a rappresentare un importante asset per il turismo, ricoprono un ruolo fondamentale nella diversificazione dei flussi – ha dichiarato Giacomo Trovato, country manager di Airbnb Italia – La possibilità di estendere questa esperienza al soggiorno potrebbe permettere di compiere un salto di qualità a diverse destinazioni rurali o borghi, rilanciando l’economia locale a beneficio dell’intera comunità».
Secondo i dati dell’Osservatorio sul Patrimonio Culturale Privato promosso dalla Fondazione Bruno Visentini, vi sono in Italia oltre 37.700 immobili storici privati, di cui oltre la metà (54%) in comuni con una popolazione inferiore a 20mila abitanti e, nel 26% dei casi, addirittura sotto i 5mila residenti. Ciò rende le dimore storiche non solo un polo di attrazione turistica fondamentale per il nostro Paese, ma anche il perno di un’economia circolare che pone al centro i borghi. Si tratta di un enorme potenziale che va dalle visite all’organizzazione di eventi, passando per l’accoglienza e la promozione evalorizzazione delle peculiarità enogastronomiche dei singoli territori, ma anche nell’accompagnamento alla transizione ecologica e digitale.
«I proprietari si impegnano quotidianamente a custodire e valorizzare la rete unica delle dimore storiche, un vero e proprio museo diffuso dall’immenso valore sociale, culturale ed economico – ha commentato Giacomo di Thiene, presidente nazionale di Adsi – Una rete di immobili distribuita capillarmente sul territorio che, generando lo stesso numero di visitatori dei musei nazionali, costituisce il patrimonio del Paese al pari dei beni culturali pubblici in termini di memoria, presente e sviluppo futuro. Eppure l’importanza che rivestono molto spesso non è accompagnata da un adeguato sostegno da parte delle istituzioni locali e nazionali, che lasciano ai soli proprietari l’incombenza del mantenimento: un onere gravoso che grazie al contributo di Airbnb sarà più facile da fronteggiare».