La nuova normalità e la ripartenza dei viaggi ha bisogno di regole chiare e normative comuni in tutta l’Ue, soprattutto per quanto riguarda gli affitti brevi. Partendo da questa idea Airbnb – con una lettera ai leader e partner dell’Unione Europea di Chris Lehane, senior vice president of Global policy and communication – torna a chiedere quindi linee guida chiare sugli affitti a breve termine.
La missiva di Lehane sottolinea come il colosso dell’ospitalità alternativa già dall’inizio dell’estate abbia “esortato l’Unione europea a concentrare gli sforzi sia sulla legge relativa ai servizi digitali (Digital Service Act), sia su un approccio a livello europeo per gli affitti a breve termine, al fine di promuovere una maggiore uniformità all’interno del mercato unico”.
Le basi di questa richiesta poggiano sul fatto che – con il rimbalzo estivo delle prenotazioni dopo le chiusure dovute alla pandemia – oggi impresa privata e autorità internazionali possono contare su “una grande opportunità”, cioè “fare in modo che i viaggi riprendano in modo sicuro, sostenibile e vantaggioso per tutti, e che sempre più persone possano usufruire dei benefici economici del turismo. Quest’ultimo aspetto mira a evitare il fenomeno del cosiddetto “overtourism”, cioè di una forma di sovraffollamento turistico concentrato in pochi luoghi specifici”.
Il manager di Airbnb, inoltre, ricorda come “la Commissione europea abbia annunciato una consultazione sulla situazione degli affitti a breve termine alla fine di questo mese. Da parte nostra ribadiamo l’impegno a collaborare con voi nell’ambito di questa consultazione. Le normative europee sugli affitti a breve termine garantiranno linee guida più stabili e coerenti ai governi e sosterranno le comunità che sono in fase di ripresa dopo la pandemia di Covid 19”.
Lehane, infine, ricorda le attività e le aperture di Airbnb fatte nel corso di questi ultimi anni ai governi e agli enti regolatori. “Siamo pronti a sviluppare ulteriormente la nostra collaborazione con le autorità di regolamentazione e i responsabili politici di tutto il mondo. Airbnb ha già contribuito a promuovere oltre 1.000 quadri normativi relativi agli affitti a breve termine, con un numero crescente di accordi supportati dal City Portal, uno sportello unico digitale creato da Airbnb a sostegno delle città e delle organizzazioni turistiche. In Europa, Airbnb ha siglato 35 partnership tramite il City Portal con governi e organizzazioni, tra cui Francia e Danimarca: l’obiettivo è arrivare a 50 entro la fine dell’anno”.