Grazie a una donazione di Airbnb, Adsi ha messo a disposizione un fondo di un milione di euro per 25 dimore storiche “ospitali”.
In occasione dell’assemblea nazionale dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, sono stati annunciati gli assegnatari dei fondi previsti dal Bando per la riqualificazione in chiave turistico-ricettiva delle dimore storiche.
Le dimore di 12 regioni italiane riceveranno il contributo, reso possibile grazie ad una donazione di Airbnb, per interventi di recupero di immobili storici già convertiti o da convertire all’ospitalità o per il miglioramento dei servizi ricettivi già presenti.
Il viaggio legato al patrimonio culturale privato è in ascesa, e con esso i benefici economici per le comunità locali. I dati Airbnb mostrano che le prenotazioni di dimore storiche nel 2021 sono aumentate del 54% rispetto al 2019. Inoltre, considerando che oltre il 90% di questi alloggi è ubicato in aree rurali o a bassa densità abitativa, questi soggiorni rappresentano uno dei principali fattori per la ripresa dei viaggi e la dispersione del turismo.
In questo contesto Airbnb ha introdotto nel 2022 la categoria “Dimore storiche“, pensata proprio per facilitarne la scoperta di oltre 12mila in tutta Italia, dalle ville in campagna ai castelli secolari. La donazione di un milione di euro ad Adsi si inserisce in un piano più ampio, volto a promuovere un turismo del patrimonio e di prossimità tipicamente Made in Italy.
Dopo un’analisi della commissione giudicante, 100 le domande pervenute, Adsi ha assegnato contributi, compresi fra i 25mila a 150mila euro. La commissione ha attribuito un punteggio a ciascuna candidatura, valutando fra l’altro l’eventuale ubicazione in zone terremotate o borghi, la potenziale diversificazione di flussi verso località con meno di 3.000 abitanti e prive di strutture ricettive, il sostegno alla produzione agricola collegata all’immobile, e ancora tematiche quali innovazione, giovani, accessibilità e sviluppo di sinergie di rete. Fra gli assegnatari iconiche architetture come la Torre Medievale di Bazzano Inferiore (Spoleto, Umbria), Palazzo Bocchiardo di San Vitale (Pinerolo Piemonte) e il Castello Quattro Torri (Arignano, Piemonte).
Secondo i dati dell’Osservatorio sul Patrimonio Culturale Privato promosso dalla Fondazione Visentini, in Italia ci sono oltre 37.700 edifici storici, che nel 2019 sono stati visitati da oltre 45 milioni di turisti, contro i 49 milioni del sistema dei musei pubblici. Questi numeri rendono di fatto gli immobili storici di proprietà privata il più grande museo diffuso italiano. Non solo: queste dimore rappresentano un’opportunità concreta per l’economia locale, dall’organizzazione degli eventi alle visite private, dai pernottamenti ai servizi di catering.
Uno studio del Politecnico di Torino ha mostrato come Airbnb possa fungere da catalizzatore imprenditoriale per le aree economiche marginali. Secondo lo studio, ospitare in casa in un piccolo borgo genera effetti positivi tra i quali il rilancio delle piccole imprese (+23% dei redditi degli imprenditori a 4 anni dalla prima diffusione di annunci Airbnb nell’area), il contrasto allo spopolamento, una distribuzione più equa del benessere e l’aumento dell’occupazione in loco. Gli effetti immediati sulla comunità locale includono la crescita del settore hospitality (+8,6%), dei trasporti (+10,8%), dell’intrattenimento (+11,5%) e degli agenzie di viaggio (+7,9%).
Grazie alla collaborazione con Adsi, Airbnb ha inoltre promosso l’Heritage Academy, un servizio che consente a singoli proprietari e associazioni locali di accedere un supporto individuale per lanciarsi nell’ospitalità e diventare host di Dimore Storiche su Airbnb e ‘ambasciatori’ del patrimonio culturale italiano.
«I proprietari si impegnano quotidianamente a custodire, mantenere e valorizzare la rete unica delle dimore storiche, un vero e proprio museo diffuso dall’immenso valore sociale, culturale ed economico — nota Giacomo di Thiene, presidente Adsi — Una rete di immobili distribuita capillarmente sul territorio e non delocalizzabile, che alimenta molteplici filiere produttive e fa da perno alle economie dei territori in cui insiste. Le risorse che i proprietari riceveranno grazie a questo bando consentiranno di dare impulso alla nascita di nuove opportunità occupazionali, per tramandare tradizioni, arti e mestieri, incentivare le produzioni territoriali e riscoprire tecniche artigiane dal sapore antico che rischiano altrimenti di scomparire».
«Le dimore storiche — sottolinea Giacomo Trovato, country manager di Airbnb Italia — oltre a rappresentare un importante asset per il turismo, ricoprono un ruolo fondamentale nella diversificazione dei flussi, incentivando i viaggiatori a percorrere sentieri meno battuti per godere delle bellezze del patrimonio italiano. La possibilità di estendere questa esperienza al soggiorno potrebbe permettere di compiere un salto di qualità a diverse destinazioni rurali o borghi, rilanciando l’economia locale a beneficio dell’intera comunità. Il potenziale contributo del patrimonio privato diffuso al turismo è enorme ed è per questo che abbiamo enorme rispetto per l’importante lavoro svolto da Adsi negli anni».