by Redazione | 14 Febbraio 2018 15:46
Il comune di Palermo e Airbnb hanno raggiunto l’accordo per rendere automatica la riscossione della tassa di soggiorno per quei turisti che alloggiano presso le strutture della piattaforma di home sharing.
Il protocollo è stato firmato lo scorso 9 febbraio dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e da Alessandro Tommasi, public policy manager di Airbnb. Il capoluogo siciliano si aggiunge così a Genova, Bologna e Firenze che nei mesi scorsi avevano raggiunto l’intesa con il portale.
L’accordo sarà operativo dal prossimo 1° aprile con Airbnb che sarà tenuta a versamenti trimestrali al comune. In base alle stime il gettito annuale derivante dall’accordo sarà di circa 700mila euro a fronte di circa 3.000 host presenti in città.
«È un accordo storico frutto di un lungo lavoro di confronto e dialogo – ha detto Leoluca Orlando – Credo che i prezzi dell’extralberghiero, host, b&b, affittacamere e case vacanza, in questo momento siano troppo bassi. La scommessa per gli operatori dell’extralberghiero è quella di offrire una maggiore professionalità, migliorando il servizio e aumentando i prezzi».
Per Alessandro Tommasi «Palermo si unisce al club delle oltre 340 amministrazioni nel mondo in cui Airbnb gestisce in maniera semplificata il versamento delle imposte e ha già raccolto oltre 510 milioni di dollari. Dal 1° aprile sarà Airbnb a riscuotere, già al momento della prenotazione, l’imposta di soggiorno dovuta dagli host e a versarla al Comune di Palermo. In pratica, l’accordo prevede che i prezzi degli alloggi reperibili su Airbnb siano già comprensivi dell’imposta di soggiorno, ovvero 1,5 euro a persona per un massimo di 4 notti».
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