Airbnb ha annunciato la categoria “Rooms”, che contempla una selezione di oltre un milione di stanze private, e la funzione “Host Passport”, per aiutare gli utenti a conoscere il proprio potenziale host. Generalmente, le camere Airbnb includono l’accesso a spazi condivisi come ad esempio la cucina, il soggiorno o anche il cortile.
Secondo la piattaforma Usa, oltre l’80% delle stanze private ha un prezzo inferiore a 100 dollari a notte, con una tariffa media di 67 dollari a notte.
«Stare con l’host è spesso più conveniente dell’hotel – ha detto il ceo Brian Chesky – Nell’ultimo anno, l’inflazione è salita alle stelle e il costo del viaggio è aumentato. Abbiamo iniziato come alternativa economica agli hotel nel 2008, durante la Grande Recessione, quindi crediamo all’accessibilità».
Chesky ha poi messo in risalto la possibilità di condividere una casa con un host: «È stato dimostrato che essere cronicamente soli equivale a fumare un pacchetto di sigarette al giorno, il che può accorciare la durata della vita fino a 15 anni. Non siamo qui per risolvere questo tipo di problema, ma possiamo fare una nostra piccola parte nel tentare di aiutare a riunire le persone».