Airbus taglia 15mila posti di lavoro in tutto il mondo
Dopo Boeing, anche Airbus è costretta a fare i conti con le conseguenza dell’emergenza Covid-19 sul trasporto aereo. Il consorzio con sede a Tolosa, infatti, ha deciso di tagliare 15mila posti di lavoro in tutto il mondo per affrontare quella che è stata definita “la crisi più grave che questo settore abbia mai vissuto”.
«La riduzione dei posti di lavoro è inevitabile, una parte del nostro volume d’affari è scomparso e non sembra destinato a tornare nel breve periodo». Ha detto l’amministratore delegato, Guillaume Faury, che ha aggiunto: «le misure che abbiamo adottato finora ci hanno permesso di assorbire lo shock iniziale, ma ora dobbiamo assicurarci di poter sostenere il nostro Gruppo al meglio e uscire dalla crisi come leader aerospaziale sano e globale».
Il taglio di dipendenti comincerà nei prossimi mesi per concludersi entro l’estate del 2021. Il consorzio europeo lascerà a casa 5.100 lavoratori tedeschi, 5mila francesi, 1.700 britannici, 900 spagnoli, a cui si aggiungeranno altri 1.300 dipendenti del Gruppo sparsi in tutto il mondo. In totale, Airbus dovrà rinunciare all’11% della sua intera forza lavoro, per fronteggiare i danni causati da una crollo delle attività legate all’aviazione commerciale pari al 40% negli ultimi mesi.