Le vecchie carte di plastica, nel business travel, sono arrivate al capolinea. O almeno questa è la mission dei prossimi anni di AirPlus, come ha sottolineato nel corso del suo annuale incontro con la stampa il managing director Patrick Diemer: «Hanno fatto il loro tempo. Adesso per chi viaggia per affari è il momento dell’invisible payment». Avendo tutto integrato all’interno di un solo processo: dal booking al pagamento vero e proprio, per finire con ricevute e fatture.
Intanto, AirPlus continua a registrare risultati positivi (a doppia cifra dal 2008), tanto che nel 2016 il valore delle transazioni globalmente eseguite tramite le soluzioni di pagamento della società è stato di circa 14 miliardi di euro, con un incremento dell’1,7. «Un ottimo risultato – ha commentato il manager – anche se di solito siamo abituati a fare meglio».
Ma l’anno appena iniziato promette bene, se è vero che il primo trimestre del 2017 ha visto un +16%. E adesso, dopo essere riuscita a integrare nelle proprie soluzioni di pagamento quasi tutte le fasi del viaggio (prenotazioni di biglietti aerei, ferroviari, autonoleggio, alternative come Airbnb, e i taxi in alcuni paesi tra cui Snapcar in Francia), Airplus prevede come prossimo passo quello di inserire nelle spese gestibili in modo automatizzato anche i parcheggi e i ristoranti. Il tutto attraverso i due progetti startup Airplus dine+go e Airplus Connect.
Per quanto riguarda il mercato italiano, la novità sono le integrazioni effettuate con le piattaforme di Zucchetti e Trenitalia.