«Un’ordinanza che non solo ostacola la pratica genitoriale per le famiglie arcobaleno, ma penalizza i numerosi investimenti fatti per promuovere una Milano e un’Italia aperta a ogni tipo di target turistico e persona». In una nota Alessio Virgili presidente Aitgl, l’Ente Italiano Turismo Lgbtq+, esprime il proprio dissenso contro lo stop alla trascrizione degli atti di nascita dei figli di coppie omogenitoriali, motivo per cui 10.000 persone sono scese in piazza sabato 18 marzo a Milano.
«Sono rimasto sconcertato quando ho letto la circolare del prefetto Renato Saccone, che imponeva al sindaco Giuseppe Sala di interrompere le trascrizioni dei figli delle famiglie arcobaleno, penalizzando dei minori, che fin dall’infanzia si sentiranno ghettizzati, con diritti diversi dagli altri bambini – osserva Virgili – Ho incontrato entrambi durante un tavolo aperto con la prefettura cui ho partecipato, come presidente Aitgl, assieme ad altre associazioni lgbtq+: il confronto era incentrato su un caso di presunta discriminazione a discapito di una famiglia omogenitoriale sbarcata a Linate e il prefetto si era dimostrato molto sensibile e attento a leggere i fatti in modo equilibrato, al di sopra delle parti».
Virgili sottolinea il fatto che «insieme a Sala abbiamo portato a Milano la 38ª Convention Mondiale Iglta sul Turismo Lgbtq+ oltre ad aver ospitato gli Stati Generali Europei sul Turismo Lgbtq+. Ritengo quindi che l’ordinanza del Prefetto sia semplicemente un atto dovuto, e apprezzo che il sindaco si dimostri ancora una volta un alleato della comunità lgbtq+ scendendo in piazza a fianco di tutte le associazioni arcobaleno».
«A tutto questo – conclude Virgili – si aggiunge una visione negativa in merito all’accoglienza e ai programmi di Diversity Equity e Inclusion che l’Europa ci chiede».