C’è fermento in casa Air France-Klm: dopo la firma dell’accordo sul cargo con la compagnia marittima Cma Cgm (che entrerà nel capitale della holding) il Gruppo ha contestualmente annunciato sia un aumento di capitale da 2,2 miliardi di euro sia l’avvio della procedura per la restituzione di 1,7 miliardi di euro in obbligazioni subordinate detenute dal governo francese.
Un’azione condotta in contemporanea che servirà a rispettare le regole sugli aiuti di Stato dettate dall’Ue (alla luce del prestito da 10,4 miliardi di euro che Air France-Klm aveva ricevuto nel pieno della emergenza Covid dai governi francese ed olandese) e che rilancia la corsa dell’enclave franco-olandese verso l’acquisizione di una parte della compagnia tricolore Ita Airways, in cordata con Delta Air Lines e il fondo statunitense Certares.
Questo nuovo passo segue l’annuncio fatto dal vettore, a fine febbraio scorso, di un aumento di capitale di 4 miliardi di euro e si allinea con la condotta di Lufthansa che proprio un anno fa aveva proceduto alla restituzione di una rilevante quota di aiuti di Stato al governo tedesco.
Ora con il nuovo aumento di capitale, pur rimanendo invariata la quota detenuta dalla parte pubblica – ovvero il 28,6% dello Stato francese (pari a circa 650 milioni di euro) e il 9,3% di quello olandese (ovvero 220 milioni) – varia e non di poco la compagine azionaria di Air France-Klm con l’ingresso della compagnia marittima Cma Cgm che avrà una quota del 9% di capitale attraverso il versamento di 400 milioni di euro, che saranno parte integrante nel processo di ricapitalizzazione previsto dai vertici della aerolinea.
Nel contempo altri due soci di riferimento, Delta Air Lines e China Eastern Airlines, che sottoscriveranno l’aumento di capitale, ridurranno la propria quota passando rispettivamente dal 5,8% al 2,9% e dal 9,6% al 4,7%.