Al Food&Wine Tourism Forum l’identikit del nuovo enoturista
Ecco l’identikit del nuovo enoturista. La settima edizione del Food&Wine Tourism Forum, promosso e organizzato dall’ente Turismo Langhe Monferrato Roero, con la direzione scientifica di Roberta Milano, è stata l’occasione per presentare una ricerca condotta dall’Osservatorio Travel Innovation del Politecnico di Milano sul comportamento dell’enoturista in diversi mercati internazionali, con focus particolare su Italia, Germania, Svizzera e Usa.
Chiara Buratti, giornalista, insieme a Roberta Milano e Bruno Bertero, direttore generale dell’ente Turismo Langhe Monferrato Roero, ne hanno commentato i risultati, che rivelano i profondi cambiamenti del mondo dell’offerta del turismo enogastronomico negli ultimi anni e l’importanza che, man mano, ha assunto la parte esperienziale, divenuta fondamentale nella vacanza, che vuole essere all’insegna del relax, della condivisione, dell’autenticità e del divertimento.
Tra gli elementi emersi, l’enogastronomia rappresenta la motivazione principale di viaggio soltanto per una nicchia di visitatori (dal 2 al 4%), ma il 38% degli intervistati nei diversi Paesi rivela di aver fatto più di un’attività enogastronomica durante il soggiorno e ben il 76% ne ha svolta almeno una. Anche in vacanza gli statunitensi si confermano amanti del fast food (53%) e, insieme agli svizzeri, sono coloro che più frequentano i ristoranti stellati (24% per gli svizzeri, 35% per gli americani).
I viaggiatori ricercano soprattutto autenticità e tradizione che ritrovano presso la visita ai mercati locali, la seconda attività enogastronomica per tutti i vacanzieri (dopo la frequentazione di luoghi di ristorazione commerciale, come ristoranti, osterie, bar).
Tra i canali di prenotazione, l’online è prevalente per la ricerca dell’alloggio, ma c’è anche grande attenzione al passaparola e dunque alla reputazione. L’utilizzo dell’Ai generativa in fase di ispirazione è più diffuso oltreoceano, con il 38% degli americani che utilizza di servizi di Intelligenza artificiale per ispirazione, ricerca servizi o creazione di un itinerario.
Alla presentazione dell’indagine è seguito l’incontro “Il profumo della carta” con l’intervento di Massimo Corrado, che cura la pubblicazione della Guida Cantine d’Italia, luoghi che presentano per il turista sempre più “una vera carta delle esperienze”.
Nel convegno anche la presenza di cantine internazionali, a testimoniare best practices riferite al settore fuori dall’Italia, con Marta Teixidor di Catalan Tourist Board, che ha raccontato la sua esperienza di turismo enogastronomico in Spagna, mentre a presentare la realtà delle cantine portoghesi è stata “Quinta da Pacheca”, con il direttore generale Álvaro Lopes, in rappresentanza del Portogallo, che è stato il Paese ospite d’onore dell’edizione 2024 del Forum.
Ciò che emerso a fine lavori, evidenziato da Lavinia Furlani, presidente della rivista Wine Meridian, è la necessita di rendere interessante e viva l’offerta enoturistica, cogliendo le sensibilità sempre più differenziate dell’enoturista. La visita di una cantina dovrebbe essere solo l’inizio di una relazione duratura con il consumatore, che va oltre il momento dell’accoglienza.
Il meeting, che ha dedicato spazio anche al tema del climate change – come questo in particolare influisca sull’agricoltura e sulle nostre vite – ha ospitato, con grande riscontro, passeggiate di confronto e riflessione nelle Cattedrali sotterranee di Canelli – Bosca, Contratto e Coppo, condotte dal professor Mario Tozzi, primo ricercatore Cnr e divulgatore scientifico.
« Il Forum 2024 ha concluso il ciclo con un appuntamento di grande valore scientifico e una significativa utilità per l’enoturismo, due obiettivi che perseguiamo con tenacia – ha sottolineato Roberta Milano – Da un lato vogliamo volare alto, includendo sempre i grandi temi globali, cambiamento climatico in primis, confronti internazionali e ricerche esclusive, per capire come cambiano la domanda e l’offerta del turismo legato al gusto.
In parallelo inseriamo interventi pratici per “mettere a terra” subito alcune azioni. A Canelli, in particolare, abbiamo compreso quante sfumature di motivazioni e comportamenti caratterizzino i turisti enogastronomici. È sbagliato considerarli come un’unica categoria: solo una personalizzazione sia dell’offerta che della comunicazione, anche con l’aiuto degli strumenti digitali, renderà efficace la nostra promozione».